Oggi, gli eurodeputati S&D hanno accolto con favore le nuove proposte della Commissione europea volte a combattere la frode fiscale dopo le rivelazioni dei Paradise papers e hanno chiesto ai governo Ue di agire senza ulteriori ritardi.  

Il vicepresidente del gruppo S&D Udo Bullmann e la portavoce del gruppo S&D agli affari economici e monetari Pervenche Berès dichiarano:

“I Socialisti e Democratici al Parlamento europeo sostengono in pieno la Commissione europea nei suoi sforzi per combattere la frode dell’IVA. La tassa comune sul valore aggiunto  puo’ comportare grandi introiti, non solo per i governi Ue, ma anche per il bilancio dell’Unione europea. Una delle fonti di finanziamento proprie del bilancio Ue è basata sull’IVA.  

“Ogni anni, gli Stati membri perdono circa 151 miliardi di tasse a causa della frode dell’IVA, inclusi 50 miliardi che sfuggono agli erari attraverso la cosiddetta ‘frode carosello’ delle operazioni transfrontaliere. In questi tempi di tagli alle finanze pubbliche, l’Europa non puo’ chiudere gli occhi dinanzi a dei casi cosi’ eclatanti di frode.  

“Il sistema Ue sull’IVA, che si supponeva fosse transitorio, è stato creati bel 1993. E’ obsoleto, inutilmente complesso e inadatto ai flussi correnti di operazioni digitali e transfrontaliere.

“I Paradise Papers hanno rivelato come sia facile per le persone benestanti e per le grandi imprese evitare di pagare il giusto tasso di IVA attraverso schemi fiscali ingegnosi che coinvolgono società di comodo. E’ pertanto cruciale che le autorità fiscali lavorino a stretto contatto con le forze dell’ordine per identificare chi froda.

 “Questa nuova proposta dovrà essere seguita a breve da altre due, sull’IVA per le Pmi e sui tassi IVA, su cui il nostro gruppo ha alte attese.

“Serve avviare un sistema IVA moderno e a prova di frode. Ed è urgente anche che il Consiglio dia il suo appoggio ai dossier per ora bloccati dagli Stati membri, come quelli sull’IVA per e-books e e-commerce.

“L’Ue deve reagire in modo rapido. E’ una questione di equità e di giustizia fiscale”.

Eurodeputati coinvolti
Coordinatore
Germania