S&D: l’Ue deve fare di più nella lotta per i diritti LGBTI

Il gruppo S&D ha adottato un documento di sintesi che delinea il suo approccio sui diritti LGBTI. Il documento chiede agli Stati membri di fare di più per garantire la protezione di questi diritti sia in Europa che nel mondo.

Il presidente del gruppo S&D, Gianni Pittella, ha detto:

“Oggi è la giornata mondiale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia. Il gruppo S&D è da anni in prima linea per la lotta per i diritti LGBTI in Europa e nel mondo. Sono stati compiuti passi importanti nella lotta alla discriminazione e per garantire l’uguaglianza dei matrimoni. C’è però ancora molto da fare a livello europeo. È una disgrazia il fatto che l’80% circa dei giovani LGBTI abbiano ricevuto commenti negativi o siano stati vittima di bullismo a scuola per via della propria sessualità o dell’identità di genere. Dobbiamo continuare a lavorare per cambiare questa attitudine e combattere ogni tipo di discriminazione. Nel documento di sintesi che abbiamo adottato delineiamo in maniera chiara le priorità sui passi da compiere a livello europeo e nazionale per affrontare il problema.

“Lo diciamo molto chiaramente: la parità dei diritti non è un principio negoziabile. Non è accettabile che nel 2016 molte persone unite da unioni civili o da matrimoni tra lo stesso sesso non vedano riconosciuto il proprio status quando si trasferiscono o viaggiano in altri paesi dell’Ue. È un impedimento alla libertà di movimento delle persone, e l’Ue deve agire per porre fine a questa forma di discriminazione.

Tanja Fajon, vicepresidente del gruppo S&D, ha aggiunto:

“Sebbene lo scorso anno vi siano stati progressi, i cittadini europei subiscono ancora discriminazioni basate sull’identità di genere. In particolare le persone transgender continuano a vedere calpestati i propri diritti. In alcuni paesi per il cambiamento di sesso sono ancora necessari i requisiti dell’intervento medico o della sterilizzazione forzata. È un oltraggio e una chiara violazione dei diritti umani, e l’Ue non può restare in silenzio a guardare su questioni come questa.

“Oltre a promuovere i diritti LGBTI nell’Ue, dobbiamo fare di più per proteggere questi diritti nei rapporti con i paesi terzi. L’Europa deve dimostrare coraggio e diventare di nuovo leader globale in questo terreno, garantendo asilo a chi subisce discriminazioni sulla base della propria sessualità e assicurando che si tenga conto della situazione delle persone LGBTI in tutte le azioni di politica estera”.

Il documento di sintesi integrale è consultabile qui.