A margine della presentazione alla stampa, avvenuta questa mattina a Bruxelles, delle cifre reali, elaborate dal servizio del Parlamento europeo, sulla proposta di bilancio dell'Ue avanzata dalla Commissione europea, la negoziatrice S&D per il QFP post-2020, Isabelle Thomas, dichiara:

“Vi è una mancanza di trasparenza e chiarezza, se non addirittura di buona fede, rispetto alle cifre e alla metodologia utilizzate dalla Commissione europea nella presentazione del QFP. Sembra che la Commissione abbia fatto il gioco delle tre carte con le cifre, dato che secondo l'analisi del Parlamento, i tagli proposti sono molto più alti e gli aumenti sono molto più bassi di quanto affermato dalla Commissione.

“Il livello globale del prossimo QFP sarà infatti fissato all'1,08% dell'RNL dell'Ue a 27 e non all'1,11% come proclamato. Questa percentuale è inferiore all'attuale (1,13% dell'RNL dell'UE-27), nonostante i finanziamenti supplementari necessari per le nuove priorità politiche e le sfide emergenti per l'Unione.

“Inoltre, la proposta della Commissione europea riduce il livello sia della politica agricola (PAC) che della politica di coesione rispettivamente di oltre il 15% e il 10%, compresa una riduzione del 6% per i fondi sociali europei nonostante la portata ampliata e l'integrazione dell'Iniziativa per l'occupazione giovanile.

“In altre parole, il futuro quadro finanziario pluriennale si concentra ancora sull'austerità, sacrificando ampiamente le politiche basate sulla solidarietà. A lungo termine, questo QFP rischia di essere in gran parte inadeguato per far fronte non solo agli attuali obiettivi e alle nuove sfide che ci attendono. Il gruppo S&D, il Parlamento europeo, non rimarranno in silenzio. La battaglia per il futuro dell'Ue è appena iniziata”.