I Socialisti e Democratici sono impegnati a incidere sulla globalizzazione attraverso il rafforzamento di standard e diritti, per garantire che i benefici del commercio non vadano solo alle multinazionali, ma ai lavoratori e ai cittadini.

Oggi, il gruppo S&D in commissione Commercio internazionale al Parlamento europeo ha sostenuto la conclusione dell’accordo commerciale tra Ue e Canada (CETA), dopo lunghi e difficili negoziati durante i quali sia la Commissione europea che il governo canadese hanno accettato di includere le richieste del nostro gruppo.

Questi negoziati mostrano come sia possibile aprire la strada ad accordi commerciali equi e di stampo progressista, superando vecchi meccanismi come l’ISDS. Il gruppo S&D riconosce le preoccupazione dei cittadini sulla preoccupazione e lavorerà attivamente con la società civile perché il commercio sia più equo e giusto per tutti.

L’eurodeputato David Martin, portavoce S&D sul commercio, afferma:

“Insieme Ue e Canada hanno negoziato l’accordo commerciale più progressista della storia. Un accordo che consolida le nostre relazioni bilaterali dando al contempo importanti opportunità alle nostre economie.

“Con il CETA, diciamo no a una globalizzazione sfrenata e gettiamo le fondamenta per una nuova era per il commercio basata su regole, in cui i benefici siano allargati alla più ampia platea possibile e in cui i nostri standard ambientali e quelli dei lavoratori siano preservati.

“Dinanzi a una tendenza globale a innalzare muri e a chiudersi nei propri confini, l’Ue e il Canada hanno aperto la strada a un sistema commerciale mondiale aperto alle imprese senza compromettere i nostri valori e il nostro stile di vita”.

L’eurodeputato S&D Sorin Moisa, che è responsabile per il CETA al gruppo S&D, aggiunge:

“Il voto di oggi sul CETA è un fondamentale passo in avanti per consolidare il ruolo S&D quale gruppo politico chiave al Parlamento europeo nella riforma della politica commerciale dell’Europa.

“La nostra agenda progressista ha plasmato il pacchetto CETA, inclusa l’introduzione di un sistema pubblico per la risoluzione delle controversie in cui il Parlamento europeo avrà un ruolo nella selezione dei giudici indipendenti. Inoltre, abbiamo garantito che sia rispettata la sovranità esclusiva sui nostri standard e servizi pubblici e abbiamo promosso lo sviluppo sostenibile all’interno delle pratiche commerciali, anche attraverso la previsione di un sistema basato su sanzioni.

“Il CETA aiuterà a riguadagnare parte del terreno perso a favore delle multinazionali nelle prime fasi rampanti della globalizzazione, proteggendo il diritto a regolamentare e a creare pari opportunità per le Pmi”.

Nota per i giornalisti:

A seguito di forti pressioni del gruppo S&D per porre fine all’attuale sistema di risoluzione delle controversie Stato-investitore (ISDS), la Commissione ha proposto che nel CETA sia presente un Tribunale permanente con giudici pubblici selezionati volta per volta, una Corte d’appello permanente, un codice di condotta applicabile da parte del presidente della Corte  di giustiza internazionale e un articolo sulla tutela del diritto a legiferare.