S&D: “E’ ora di un sistema d’asilo europeo davvero comune e di una maggiore solidarietà”

Gli eurodeputati S&D chiedono agli Stati membri di onorare i loro impegni e velocizzare le ricollocazioni dei rifugiati, in particolare dei bambini. L’appello arriva nel corso di una visita ai campi profughi greci degli eurodeputati S&D Tanja Fajon, Péter Niedermüller e Elly Schlein, che hanno partecipato a una missione tra il 21 e il 24 maggio in Grecia della commissione Libertà civili del Parlamento europeo volta a valutare la situazione di tali campi (in vista della dichiarazione Ue-Turchia) e discutere con le autorità nazionali sui problemi in corso con le ricollocazioni.

Gli eurodeputati hanno visitato una struttura d’accoglienza a Schisto, l’hotspot Pyli nell’isola di Kos, dei rifugi e l’hospot di Moria nell’isola di Lesbo. Nel corso della missione, ci sono stati anche degli incontri con il ministro per le Politiche sull’immigrazione, Ioannis Mouzalas, i leader della comunità e le ong che si occupano sul campo delle problematiche connesse all’immigrazione.

La vicepresidente S&D Tanja Fajon dichiara:

"Durante la nostra visita, siamo stati testimoni della situazione drammatica di migliaia di rifugiati, richiedenti asilo e migranti. La situazione resta grave, nonostante gli sforzi delle autorità greche di far fronte alla situazione. Sono rimasta impressionata dalla struttura di Kara Tepe, sull’isola di Lesbo, che ospita principalmente persone vulnerabili, donne e bambini.

"Questa non è solo una questione greca, ma europea. Gli Stati membri devono agire immediatamente e mostrare grande solidarietà rispettando i loro obblighi legali e dando priorità alle ricollocazioni dei minori non accompagnati e dei richiedenti più vulnerabili. Sforzi addizionali dovrebbero essere fatti per garantire il rispetto dei diritti fondamentali, la promozione dei diritti civili,  la fornitura di farmaci e servizi sanitari, cosi’ come i ricongiungimenti famigliari”.

Il vicepresidente S&D Péter Niedermüller afferma:

"Sulle ricollocazioni di rifugiati si sta perdendo troppo tempo con il risultato che migliaia di profughi e migranti si trovano relegati in condizioni gravi, senza speranza e sicurezza per il loro futuro. Servono anche esperti e supporto per il paese.

"Nonostante i progressi fatti, ci sono ancora gravi problemi, in particolare per la carenza di strutture. Gli hotspot e le strutture di accoglienza sono affollate. Occorrono più risorse e più personale per far fronte alle difficoltà. E’ urgente che gli Stati membri mostrino maggiore solidarietà”. 

La negoziatrice S&D per l’Accordo di Dublino Elly Schlein aggiunge:

"Gli Stati membri stanno rallentando i ricongiungimenti famigliari con il risultato che tantissime persone, inclusi minori, restano bloccati per mesi in un limbo nell’isola. I processi di ricollocazione sono fermi nella maggior parte dei paesi e ben lontani dai target concordati. E’ inaccettabile che finora due paesi non stiano partecipando e quattro Stati si siamo limitati a una manciata di ricollocazioni.

"E’ ora che gli Stati membri onorino i loro impegni. Vogliamo vedere un sistema d’asilo europeo davvero comune che superi il concetto di paese di prima accoglienza e si orienti verso un sistema decentralizzato che preveda una equa condivisione delle responsabilità tra gli Stati membri e che venga attuato al più presto senza ulteriori ritardi”.

Nota per la stampa

Gli Stati membri sono impegnati nella ricollocazione di 160mila richiedenti asilo da Italia e Grecia da attuare entro la fine di settembre 2017. Tuttavia, solo 18mila di essi sono stati finora ricollocati, circa l’11%.

Secondo i dati dell’UNHCR, circa 50mila richiedenti asilo in Grecia stanno attendendo di essere ricollocati entro il settembre 2017 verso altri Stati membri dove la loro richiesta sarà valutata.