A margine del dibattito di questo pomeriggio al Parlamento europeo sulle relazioni tra l’Ue la Turchia, il capo negoziatore del Parlamento sulla Turchia, l’eurodeputata S&D Kati Piri dichiara:
 
"Le relazioni tra Ue e Turchia sono in agenda al prossimo Consiglio europeo di ottobre. Pertanto è bene ricordare che lo scorso luglio una larga maggioranza al Parlamento europeo ha chiesto la sospensione formale dei colloqui per l’accesso con la Turchia se le modifiche alla Costituzione dovessero essere attuate.
 
"Il gruppo S&D non puo’ tollerare le continue violazioni dei diritti fondamentali senza che queste abbiano delle conseguenze. Il presidente Erdoğan è responsabile per la carenza di democrazia nel paese e questo deve avere delle conseguenze.

"Se da un lato è chiaro che con questo governo la Turchia non rispetta neanche gli standard minimi sui diritti umani, dall’altro l’Ue non deve chiudere la porta al futuro europeo dei cittadini turchi. Il cambiamento è possibile, anche in Turchia”.

Il vicepresidente S&D Victor Boştinaru aggiunge:
 
"Oggi in Turchia, abbiamo un sistema politico sempre più polarizzato. Abbiamo 160 giornalisti in prigione, sia cittadini turchi che europei, oltre a migliaia di accademici, senza che vi siano accuse o processi. Si tratta di una situazione inaccettabile. Il Parlamento europeo si è espresso chiaramente su questo già lo scorso luglio.

"Dobbiamo anche considerare che il giorno in cui non avremo più dialogo né leve con la Turchia, le cose potranno solo peggiorare. La Turchia è un paese importante con una società molto diversa che include tantissime persone legate ai valori Ue. A queste persone dobbiamo stare vicini, continuando a essere vigili e fermi su diritti umani, libertà e democrazia, e mantenendo un dialogo regolare e costruttivo”.