Pittella sulla sentenza della Corte di giustizia europea sui ricollocamenti: Ungheria e Slovacchia devono accettare una volta per tutte il sistema e condividere le responsabilità nella protezione dei rifugiati

La Corte di giustizia europea (CGE) ha respinto il ricorso dei governi di Ungheria e Slovacchia contro il ricollocamento dei rifugiati. In merito, il presidente del gruppo S&D Gianni Pittella dichiara:

“Invece di ricollocare poche centinaia di rifugiati che hanno un disperato bisogno di protezione, i governi di Ungheria e Slovacchia hanno trascorso un anno a combattere una decisione legalmente vincolante del Consiglio europeo. Budapest e Bratislava si assumano ora le loro responsabilità ricollocando i rifugiati previsti dagli accordi. Se questi due paesi o qualsiasi altro Stato membro non dovessero rispettare il sistema di ricollocamenti, allora la Commissione deve  agire e sanzionarli.

“La solidarietà non puo’ essere solo da una parte. E’ una vergogna che Victor Orban da un lato chieda nuovi fondi all’Ue per costruire un muro senza senso e dall’altro eluda le responsabilità derivanti dall’essere membro dell’Ue. Invece di difendere costantemente le azioni ingiustificate di Orban, Manfred Weber deve agire una volta per tutte per l’Europa ed espellere Fidesz dal gruppo del Ppe.

“Questa decisione è una pietra miliare per l’Ue. Dobbiamo utilizzare questa opportunità per cambiare in toto le nostre politiche di asilo e di immigrazione. Occorre rendere permanente lo schema di ricollocamenti, con conseguenze per gli Stati membri che rifiutano di accogliere la loro quota di rifugiati. Dobbiamo anche riformare una volta per tutte il sistema di Dublino, in base al quale i rifugiati devono fare richiesta d’asilo nel paese membro Ue di prima accoglienza. Tale sistema va rimpiazzato con un sistema europeo centralizzato che redistribuisca i rifugiati in modo equo e trasparente”.