Pittella: “La democrazia ha vinto sull’oscurantismo. La Turchia ha bisogno di un governo inclusivo”

In merito all’esito delle elezioni in Turchia, che ha visto la popolazione esprimersi chiaramente per il cambiamento nonostante le intimidazioni e le pressioni sui giornalisti, il leader del gruppo dei Socialisti e Democratici del Parlamento europeo, Gianni Pittella, ha dichiarato:

“La democrazia ha vinto sull’oscurantismo. Il popolo turco ha inviato un messaggio chiaro al presidente Erdoğan: la Turchia deve rimanere una democrazia moderna, multiculturale e multiconfessionale, basata su una costituzione laica, nella quale le minoranze e la libertà di stampa siano rispettate. L’esito delle elezioni garantisce per la prima volta nella storia moderna della Turchia la rappresentanza di un partito filo-curdo e di altre minoranze nazionali.

“Il numero di donne elette è decisamente aumentato così come il l’affluenza e la partecipazione dei giovani al voto. Accogliamo con estremo favore il risultato ottenuto dai partiti appartenenti alla nostra famiglia, HDP e CHP, e invitiamo ora il presidente Erdoğan e tutte le forze progressiste e responsabili a lavorare per una soluzione parlamentare, al fine di garantire un governo inclusivo in grado di rimettere la Turchia sul sentiero dell’integrazione europea”.

Kati Piri, eurodeputata S&D e relatrice sulla Turchia, ha affermato:

“Gli elettori vogliono che la Turchia cambi verso. Niente più concentrazione di potere, ma una conclusione pacifica e sostenibile del processo di pace con la comunità curda e la necessità di un compromesso tra i partiti. È questo l’esito delle elezioni”.

 “Nonostante i problemi durante la campagna elettorale e la pressione esercitata sui giornalisti e i mezzi di informazione, il popolo ha dimostrato la capacità di tenuta della democrazia turca. Con un tasso molto alto di partecipazione, pari all’86%, e il lavoro di circa 50mila volontari ai seggi elettorali, i turchi hanno eletto un parlamento inclusivo e rappresentativo come mai prima. È la vittoria della democrazia”.