Otto mesi prima delle elezioni europee, è necessario fare di più per garantire che le elezioni non siano soggette alle stesse interferenze che hanno colpito le elezioni americane o la campagna sulla Brexit. Lo ha detto il leader del gruppo S&D Udo Bullmann in un incontro con i capigruppo del Parlamento europeo che si è tenuto oggi:

“Sono passati quasi sei mesi dalla rivelazione che 50 milioni di profili Facebook sono stati raccolti da Cambridge Analytica per essere utilizzati a fini politici. Nonostante le promesse di Mark Zuckerberg sul fatto che Facebook stia facendo tutto quanto è in suo potere per garantire che questo non accada più, non abbiamo ancora visto azioni reali sufficienti per proteggere i nostri cittadini e le nostre democrazie. Invitiamo Facebook a delineare nel dettaglio come intende agire per contrastare efficacemente eventuali tentativi di manipolare le elezioni europee del prossimo anno e come stanno agendo per fermare la diffusione di falsi account.

“A seguito delle pressioni del gruppo S&D, il mese prossimo il Parlamento presenterà le proprie conclusioni sullo scandalo Facebook-Cambridge Analytica. Questo rapporto segue la nostra riunione di maggio con il signor Zuckerberg e una serie di audizioni con esperti, giornalisti e informatori competenti durante l'estate.

“Oltre a chiedere alle piattaforme internet di fare di più, l'Europa deve anche agire. Siamo lieti che la Commissione europea abbia finalmente avanzato proposte per proteggere meglio le nostre democrazie dalla manipolazione online. Tuttavia, ci preoccupa il fatto che queste proposte non saranno in vigore prima delle elezioni europee del prossimo anno. Abbiamo invitato il Commissario europeo competente Věra Jourová a venire alla Conferenza dei presidenti per fornire maggiori dettagli sulle proposte e spiegare come intende attuarle prima delle elezioni del 2019. Chiederemo anche misure più concrete per fermare la diffusione di fake news sui social network.

"Infine, i governi nazionali devono adottare il regolamento e-privacy il più presto possibile. Il diritto alla privacy della comunicazione è un diritto fondamentale e le nostre leggi attuali non sono adeguate al modo in cui comunichiamo nell'era digitale. Il Parlamento europeo ha sostenuto nuove e forti proposte all'inizio di quest'anno e sollecitiamo i governi nazionali a fare lo stesso.

“Abbiamo solo otto mesi da qui alle elezioni europee. Se vogliamo assicurare che possano essere definiti libere ed eque, dobbiamo agire ora”.

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