Lo scambio di informazioni a livello europeo sulle infrazioni al codice stradale rafforzerà la sicurezza sulle strade d’Europa. Per la prima volta i 28 Stati membri potranno scambiarsi informazioni sui trasgressori dei codici stradali e imporre sanzioni nei loro paesi d’origine, anche qualora l’infrazione sia stata commessa in un altro Stato.

Dopo il voto di oggi al Parlamento europeo, le forze di polizia nazionali potranno tracciare i profili dei guidatori e inviare multe per infrazioni come il passare con il rosso al semaforo, non usare le cinture di sicurezza, superare i limiti di velocità, guidare in stato d’ebbrezza o sotto stupefacenti e utilizzare il cellulare alla guida.

La polizia potrà risalire ai dati personali del guidatore attraverso i numeri di targa e condividere le informazioni con la polizia del paese del contravventore. Così si colmerà una lacuna e si permetterà alle autorità di controllo del traffico e della sicurezza stradale di ogni Stato membro di perseguire i guidatori responsabili di aver messo a repentaglio la sicurezza stradale, e di notificare loro l’infrazione nella lingua del loro paese d’origine.

L’eurodeputata S&D Ayala Sender, autrice della relazione parlamentare, ha detto:

“Il fine è quello di raggiungere il nuovo obiettivo europeo di dimezzare la mortalità stradale entro il 2020. Questa direttiva fornisce misure nuove e più efficaci per la sicurezza stradale, per garantire che i trasgressori rispondano delle proprie azioni.

“Dati i progressi tecnologici nel rilevamento di determinate infrazioni (come la guida sotto l’effetto di stupefacenti) abbiamo concordato sull’inclusione di quattro nuove aree nella direttiva. Queste aree riguardano reati che hanno ormai raggiunto sufficiente maturità e che rappresentano un serio rischio per la sicurezza dei guidatori e degli altri utenti stradali: guidare sotto l’effetto di stupefacenti; guidare un motociclo senza il casco; utilizzare il cellulare alla guida; usare una corsia vietata.
 
“Le associazioni di vittime di incidenti stradali, le autorità di controllo del traffico, le autorità giudiziarie e le associazioni per la sicurezza stradale  sarebbero rimaste molto deluse se il legislatore avesse lasciato scadere l’attuale legislazione il prossimo maggio senza accordarsi su una normativa nuova e migliorata, che realizzi la nostra priorità politica: garantire il miglior livello di sicurezza stradale possibile per i cittadini dell’Ue e assicurare pari trattamento per i guidatori, a prescindere dal loro paese di residenza.”

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