Le liste sui paesi d'origine sicuri non devono pregiudicare il diritto degli individui di richiedere asilo

Oggi la commissione Libertà civili, giustizia e affari interni del Parlamento europeo ha votato in favore della creazione di una lista dei paesi d'origine sicuri, che sostituirà le esistenti liste nazionali entro tre anni. Questo permetterà agli Stati membri di trattare certe richieste d'asilo in maniera più rapida e coerente. Il gruppo S&D ha garantito che queste nuove regole non danneggeranno i diritti fondamentali dei richiedenti asilo, e che la metodologia e i criteri per designare o rivedere la lista saranno definiti chiaramente e applicati rigorosamente.

L'eurodeputata Sylvie Guillaume, relatrice del Parlamento per la proposta, ha detto:

“Una lista europea dei paesi d'origine sicuri può permettere di ridurre la diversità delle pratiche e assicurare che le decisioni siano coerenti in tutta l'Ue. Al momento abbiamo una situazione caotica in cui i paesi hanno liste distinte, composta da paesi diversi. Questo sistema sarebbe sostituito da una singola lista europea, con un periodo di transizione di tre anni.

“Se però le regole che stabiliranno cosa rende sicuro un paese d'origine non saranno chiare, e se i diritti dei richiedenti asilo non saranno pienamente rispettati, potrebbero sorgere preoccupazioni sulla possibilità che le liste pregiudichino il diritto fondamentale degli individui di richiedere asilo. Il testo adottato assicura che queste preoccupazioni siano affrontate. È fondamentale che il concetto sia applicato caso per caso, tenendo conto delle circostanze individuali di ogni richiedente asilo.

“Abbiamo inoltre garantito che la lista sia flessibile – di modo che in caso di improvviso deteriorarsi della situazione in un paese della lista, questa possa essere immediatamente sospesa. Abbiamo inoltre migliorato il metodo con il quale i paesi sono definiti sicuri. Questo nello specifico prevede un lavoro a stretto contatto con terze parti come ONG o l'UNHCR per assicurare che la nomina di paese d'origine sicuro preveda un provesso chiaro e trasparente, e sia basata su informazioni precise e aggiornate provenienti da varie fonti.

Birgit Sippel, portavoce S&D per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, ha detto:

“E' vitale che il diritto fondamentale degli individui di richiedere asilo non sia danneggiato dal fatto che il loro paese faccia parte di una lista di paesi d'origine sicuri. È cruciale che il concetto venga applicato caso per caso, tenendo conto delle circostanze individuali di ogni richiedente asilo. Questo richiede la piena applicazione delle salvaguardie già previste dalla direttiva sulle procedure d'asilo, in particolare la possibilità di un colloquio personale. In alcuni casi, abbiamo rafforzato le norme esistenti, aumentando la protezione dei minori, delle minoranze o di altri gruppi di persone a rischio. Questo è fondamentale  dal momento che alcuni paesi potrebbero essere considerati sicuri, ma nei fatti potrebbero non esserlo per talune specifiche minoranze o gruppi di persone”.

Nota per i giornalisti

Ai sensi della direttiva europea sulle procedure di asilo, gli Stati membri possono applicare norme specifiche di velocizzazione del trattamento delle richieste d'asilo  qualora un richiedente provenga da uno Stato considerato un paese d'origine sicuro per via del suo sistema democratico stabile e del rispetto dei trattati internazionali sui diritti umani. Attualmente, 12 paesi Ue hanno liste del genere, ma non sono coordinati, e questo può portare a trattare diversamente richieste simili.
La Commissione europea ha proposto in settembre di creare una lista comune, che includa Albania,

Eurodeputati coinvolti