Il presidente Tajani sta minando il lavoro del Parlamento proteggendo il suo amico Viktor Orbán

Gli eurodeputati S&D esprimono la loro indignazione per le dichiarazioni rilasciate dal presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, in vista del voto di oggi al Parlamento europeo sull’attivazione dell'articolo 7 contro il governo ungherese. Nella sua dichiarazione, ha affermato che non vi sono basi solide per avviare le procedure dell'articolo 7 e che questo sarebbe un attacco politico o personale al Ppe.

 

I vicepresidenti del Parlamento europeo David-Maria Sassoli e Sylvie Guillaume dichiarano:

 

“È estremamente inappropriato che il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani intervenga in questo dibattito come ha fatto, censurando le conclusioni dei lavori di una commissione parlamentare sulla situazione in Ungheria. Si tratta di una relazione che ha trovato ampio consenso tra i gruppi politici, incluso il gruppo del Ppe di cui fa parte il signor Tajani. È deprimente vedere qualcuno che dovrebbe parlare a nome dell'intero parlamento e difendere i valori europei, e che invece sostiene un leader autoritario. Il Presidente dovrebbe ricordarsi di essere il garante di questa istituzione e non una figura di parte.

 

“Per troppo tempo l'Europa è rimasta a guardare mentre Viktor Orbán erodeva i principi fondamentali della democrazia e dello stato di diritto in Ungheria. Orbán ha attaccato la stampa indipendente, le università, i migranti, usandoli come capro espiatorio, e ha minato la magistratura. Il rapporto su cui ci esprimeremo oggi non si basa solo sul lavoro del Parlamento, ma elenca oltre 60 casi in cui organismi internazionali indipendenti hanno segnalato minacce ai principi democratici di base in Ungheria. Esortiamo il presidente Tajani a smettere di minare il lavoro del Parlamento e di agire nell'interesse europeo, e non di una parte”.