Il gruppo S&D condanna duramente la decisione del presidente Ivanov: “Rispetti la Costituzione”

Il presidente dell’ex Repubblica jugoslava di Macedonia, Gjorge Ivanov, ha negato ancora una volta il mandato a Zoran Zaev, il primo ministro espresso dai quattro partiti di maggioranza. Una decisione che il gruppo S&D condanna con parole dure. Il gruppo S&D chiede al presidente di rispettare la Costituzione macedone e di non trovare scuse per evitare che Zaev assuma l’incarico.

Il vicepresidente S&D Victor Boştinaru dichiara:

“Ora è chiaro che il presidente Ivanov, insieme all’Organizzazione rivoluzionaria interna macedone – Partito democratico per l’Unità nazionale macedone (VMRO-DPMNE), sta facendo di tutto, incluso l’utilizzo di strumenti anticostitituzionali, per eviate che l’opposizione prenda il potere. Questo è inaccettabile e l’Europa deve agire nel modo più forte possibile. La cosa peggiore è che tali azioni stanno alimentando i sentimenti nazionalisti, che possono avere conseguenze impreviste. Si vedono già i primi segnali: nel corso delle manifestazioni dei sostenitori del VMRO-DPMNE, alcuni giornalisti sono stati aggrediti, più di 20 sedi del partito locale SDSM sono stati attaccati e i suoi deputati minacciati. Le case di alcuni di questi deputati sono state vandalizzate e sarebbero ‘monitorate’ da soggetti non identificati.  Riterremo il presidente Ivanov e il partito VMRO-DPMNE responsabili di ogni escalation delle tensioni nel Paese”.

L’eurodeputato S&D e relatore ombra sul Paese, Tonino Picula, aggiunge:

“E’ ora chiaro che il partito VMRO-DPMNE non si tirerà indietro dall’usare ogni strumento per evitare di essere ritenuto responsabile dal Procuratore speciale per le azioni illegali che emergono dalle intercettazioni. L’Europa deve dire chiaramente che cio’ è inaccettabile e chiedere al presidente Ivanov di agire in modo responsabile per il futuro del paese. Condanniamo il fatto che il presidente e il VMRO-DPMNE stiano alimentando le tensioni etniche nel Paese solo per restare al potere. Chiediamo loro di rispettare l’esito delle elezioni e il fatto che l’opposizione, insieme ai partiti albanesi, abbiano formato una maggioranza parlamentare”.

Eurodeputati coinvolti
Coordinatore
Croazia