I Socialisti e Democratici al Parlamento europeo sono riusciti a far approvare una serie di misure volte ad accertare le responsabilità di quegli avvocati, quelle banche o quei consulenti che aiutano i loro ricchi clienti a ridurre le tasse.

Il socialista francese Emmanuel Maurel, che ha scritto la bozza della relazione del Parlamento, dichiara:

“Il voto di oggi è una vittoria sul crimine dei colletti bianchi, dei truffatori, degli esperti che nascondono profitti, e su coloro che li aiutano: gli intermediari. C'è una vera e propria industria della pianificazione fiscale. Queste aziende, che agiscono nell’ombra, devono essere responsabili dei piani che producono, dei loro consigli e di quegli schemi che vendono ai loro ricchi clienti.

“Con questa riforma, tutti quegli accordi che non soddisfano nemmeno uno dei possibili criteri per la pianificazione fiscale aggressiva dovranno essere segnalati alle autorità fiscali o si incorrerà in una sanzione.

“Queste nuove regole metteranno anche un freno alla corsa al ribasso tra gli Stati membri. Tutte le informazioni dovranno essere comunicate e scambiate tra le autorità nazionali.

“Il Parlamento europeo ha rafforzato la proposta originale della Commissione europea. Oggi dimostriamo ancora una volta che il Parlamento europeo è la prima istituzione dell”UE nella lotta per la giustizia fiscale”.

La portavoce del gruppo S&D Pervenche Berès aggiunge:

“Dopo quattro anni di scandali fiscali come LuxLeaks, Panama papers e Paradise papers, è diventato chiaro che i consulenti fiscali, siano essi commercialisti, revisori dei conti, avvocati o banche, dovevano essere resi responsabili delle loro azioni.

“È inaccettabile che un informatore si trovi di fronte alla giustizia perché ha fatto accuse pubbliche su enormi frodi fiscali, mentre coloro che hanno progettato i regimi fiscali rimangono immuni da qualsiasi accusa.

“Queste proposte, se adottate dai ministri delle Finanze dell'Ue, potrebbero aggiustare le cose. Li esortiamo a seguire il nostro esempio se vogliono davvero promuovere la giustizia fiscale nell'Ue. I nostri cittadini si aspettano che l'Ue sia al loro fianco, non dietro le grandi multinazionali o gli intermediari che li consigliano”.