Oggi, i Socialisti e Democratici hanno espresso il loro pieno impegno a lavorare a stretto contatto con la Commissione per implementare la strategia per una Unione energetica. Una strategia che contenga una visione di quella Europa moderna, integrata e sostenibile che è sempre più necessaria.

La proposta generale fatta oggi dalla Commissione è in linea con le richieste dei Socialisti e Democratici (si veda a riguardo Verso un'Unione energetica), ma dovrà a ogni modo essere rifinita e ulteriormente sviluppata verso una legislazione specifica per i prossimi cinque anni e oltre. Ecco perché il ruolo del Parlamento sarà cruciale.

La vicepresidente S&D Kathleen Van Brempt dichiara:
 
"Siamo fiduciosi nel fatto che il vicepresidente della Commissione Maroš Šefčovič proseguirà nella fruttuosa cooperazione con il Parlamento. Accogliamo con favore il suo piano ambizioso e i suoi sforzi per assicurare un buon coordinamento delle diverse aree politiche all'interno della Commissione europea. Dal commercio al mercato interno, dalla politica regionale alla ricerca e all'innovazione, passando per ambiente , industria ed energia: tutti questi settori dovranno convergere verso una transizione energetica che stimoli la crescita, crei posti di lavoro e garantisca un futuro sostenibile per l'Europa. Solo una solida leadership e un forte coordinamento porteranno al successo.
 
"Per la prima volta la decarbonizzazione è un obiettivo della politica energetica europea e ciò rappresenta già un importante passo avanti. Tuttavia, cercheremo di rafforzare alcuni aspetti della proposta. L'Europa ha bisogno di target vincolanti per raggiungere i suoi obiettivi.

"Dobbiamo anche vedere come questa visione si inserisca all'interno del piano Juncker per gli investimenti. Come relatore al Parlamento su tale tematica, voglio assicurarmi che questa strategia sia adeguatamente finanziata, tanto più in un contesto in cui il bilancio dell'Unione europea è stato drasticamente ridotto per il periodo 2014-2020 rispetto al periodo precedente 2007- 2013.
 
“L'idea di finanziamenti intelligenti per progetti intelligenti sembra buona, ma vogliamo monitorare da vicino i dettagli di questa proposta".
 
Il portavoce S&D per l'Energia, l'eurodeputato Dan Nica, afferma:
 
"La proposta della Commissione rappresenta un buon equilibrio tra la geostrategica necessità di ridurre la nostra dipendenza energetica dalle importazioni costose (420 miliardi di euro all'anno che potrebbero essere meglio spesi per il bene dei nostri cittadini) e la sacrosanta istanza delle famiglie e delle industrie di una riduzione dei prezzi dell'energia. Ma abbiamo bisogno di politiche forti.

"Per quanto riguarda la sicurezza degli approvvigionamenti, il ruolo di coordinamento degli acquisti che dovrebbe svolgere la Commissione è stato indebolito rispetto a quanto discusso inizialmente. Ci dovrebbe essere un coordinamento permanente e non solo in circostanze eccezionali.
 
"Inoltre, non possiamo accettare che migliaia di famiglie in tutta Europa non possano permettersi di pagare i riscaldamenti e purtroppo, nella proposta della Commissione, non c'è un impegno forte nei confronti della povertà energetica. Né possiamo accettare una situazione in cui l'elettricità viene tagliata durante i giorni più caldi dell'estate. Occorre dare maggiore importanza all'interconnettività se vogliamo creare una vera unione energetica europea".
 
Il portavoce S&D su Clima e ambiente, l'eurodeputato Matthias Groote, dice:
 
"Questa visione di un'Europa sostenibile ed energeticamente indipendente è fondamentale per il futuro dell'Unione. E' il prossimo grande passo nella storia della nostra integrazione e rafforzerà la nostra leadership nel mondo.
 
"Attraverso target vincolanti e forti investimenti in un'economia decarbonizzata creeremo nuovi posti di lavoro di alta qualità e svilupperemo nuovi mercati di esportazione. La nostra competitività industriale sarà in grado di raggiungere l'obiettivo del 20% di industrializzazione. L'efficienza energetica e le energie rinnovabili sono la via da seguire per una nuova crescita economica. Un modello che l'Europa può e deve esportare al di fuori dei suoi confini, stimolando un cambiamento globale di mentalità in vista del vertice di Parigi fine anno.
 
"Proprio pensando a Parigi, mi sarei augurato una maggiore integrazione delle questioni climatiche. Tuttavia, il Libro verde sull'Unione energetica rappresenta un primo passo verso un'economia sostenibile e decarbonizzata in Europa". 
 

Eurodeputati coinvolti
Capo delegazione
Coordinatore
Romania
Capo delegazione
Membro
Belgio