I deputati S&D condannano l’attacco di Erdoğan alla stampa turca

I Socialisti e Democratici al Parlamento europeo hanno espresso dure critiche nei confronti del violento attacco del presidente Erdoğan contro i media d’opposizione e più in generale contro la libertà di espressione in Turchia. Le sue azioni sollevano inoltre serie preoccupazione circa la crescente intolleranza del governo verso ogni forma di dissenso.

Il presidente del gruppo S&D Gianni Pittella dichiara:

"Abbiamo sempre sostenuto la candidatura di Ankara per l’adesione all’Ue, ma in qualità di paese candidato la Turchia deve rispettare i valori e i principi fondamentali dell’Ue. Purtroppo, le azioni del governo turco e la retorica del presidente Erdoğan stanno conducendo il paese lontano da questo traguardo. Lontano dall’Europa.

"In un paese democratico, la libertà di criticare il governo o il partito di maggioranza non può essere limitata o minacciata, in qualsiasi circostanza. Ricordiamo al governo turco che questo è un aspetto centrale per i valori dell’Ue.

"Pertanto, chiediamo alla Turchia di rilasciare tutti i giornaliste detenuti in carcere, di confermare lo stato di diritto, di rispettare la libertà di stampa e di espressione e di rinnovare il pieno impegno alle riforme sulla giustizia e sulle libertà fondamentali in linea con gli standard Ue”.

L’eurodeputata S&D Kati Piri afferma:

"Al centro del processo di adesione c’è il rispetto dello stato di diritto e della democrazia. Una stampa libera e pluralista, regolari processi e l’indipendenza della magistratura sono componenti essenziali di ogni democrazia. Sono pertanto profondamente preoccupata per la detenzione di giornalisti che lavorano per media di opposizione, detenzione che appare come un nuovo schiaffo alla libertà di stampa.

“La Turchia ha in mano le redini del processo di adesione. Gli eventi del 14 dicembre hanno sollevato serie preoccupazioni nell’Ue sull’effettiva volontà di Ankara di compiere progressi sul campo delle riforme democratiche. Nelle prossime settimane, spetta alla Turchia convincerci di essere ancora impegnata a percorrere la strada che porta all’Ue e ai suoi valori”.