Gli eurodeputati S&D: “Per completare e riequilibrare l’Uem serve di più di quanto proposto dalla relazione dei cinque presidenti”

Oggi gli eurodeputati S&D hanno accolto con favore la proposta dei cinque presidenti* per completare l’Unione economica e monetaria, ma hanno rimarcato la necessità di rafforzare la sua dimensione sociale e la rappresentatività democratica.
   
Maria João Rodrigues, vicepresidente del gruppo S&D responsabile per gli affari economici e monetari, ha dichiarato:

“Riconosciamo che la relazione elaborata dai cinque presidenti si impegna chiaramente a rafforzare ulteriormente l’unione economica e monetaria, inviando un segnale politico importante e positivo. Ad ogni modo, le proposte deludono le nostre aspettative in diversi aspetti fondamentali, tra cui la dimensione sociale dell’Uem e la responsabilità democratica.
 
“Agli Stati membri viene chiesto di impegnarsi in un’agenda di riforme che rimane troppo limitata al mercato del lavoro, trascurando innovazione, educazione ed efficienza energetica quali fonti primarie di produttività. Abbiamo bisogno piuttosto di un’agenda di riforme più vasta, accompagnata da investimenti e supportata da una nuova capacità fiscale. Solo così potremo promuovere la convergenza strutturale.
 
“La relazione inoltre trascura la necessità di un nuovo patto sociale, che ponga fine all’attuale declassamento degli standard sociali e che sia rafforzato da una capacità fiscale in grado di affrontare gli shock. In caso contrario l’Eurozona resterà intrappolata in una spirale deflazionistica di disoccupazione e concorrenza salariale”.

L’eurodeputata S&D Pervenche Berès, autrice di una relazione sulla governance economica, ha aggiunto:

“La relazione dei cinque presidenti non raggiunge i livelli di ambizione del mio report. Si spera che il voto di questa settimana fornisca alla Commissione un maggior supporto politico affinché possa avanzare proposte più ambiziose.

“In particolare, il Parlamento chiederà miglioramenti sostanziali per quanto riguarda la prevenzione degli squilibri macroeconomici, per favorire la convergenza e una rappresentanza democratica molto più forte, anche attraverso l’adozione, in futuro, di linee guida di convergenza con il metodo della codecisione.

“Per riformare la governance economica dell’Unione servirà la stessa volontà politica di quella che è stata necessaria per creare l’Unione bancaria”.
 

*I cinque presidenti: Jean-Claude Juncker (Commissione europea), Jeroen Dijsselbloem (Eurogruppo), Donald Tusk (Consiglio europeo), Mario Draghi (Banca centrale europea) e Martin Schulz (Parlamento europeo).

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