Oggi, il gruppo S&D ha chiesto al Consiglio europeo di spiegare perché non sia riuscito ancora a presentare una sua posizione sulle leggi che garantiranno la trasparenza fiscale delle società multinazionali in Europa. La Direttiva sulla rendicontazione pubblica paese per paese (pCBCR) è stata bloccata per oltre due anni da diversi Stati membri che proteggono gli interessi dei grandi evasori fiscali multinazionali. L'obbligo di rendere pubblici i loro profitti, le tasse da pagare, le imposte pagate e il numero di dipendenti per ogni paese in cui operano consentiranno di mantenere accesi i fari dell'opinione pubblica sulle più grandi aziende e su tutti i governi del mondo. Consentirà di evidenzia dove Starbucks, Monsanto & Co fanno i loro profitti e pagano le tasse e se spostano i loro profitti in paesi con aliquote fiscali molto basse.

 

Il Parlamento ha adottato riforme ambiziose lo scorso anno, che garantirebbero che tutte le imprese con un fatturato superiore ai 750 milioni di euro dichiarino dove realizzano i profitti e dove pagano le imposte in modo disaggregato, per tutti i paesi in cui hanno una filiale o una sede. Tuttavia, il Consiglio non ha ancora fatto nulla, il che significa che i negoziati finali sulla legge non possono iniziare. La trasparenza delle imposte societarie è un elemento chiave nella lotta contro la pianificazione fiscale aggressiva da parte delle società multinazionali.

 

I negoziatori del gruppo S&D per la CBCR pubblica, Evelyn Regner e Hugues Bayet, affermano:

 

“I cittadini dell'Ue hanno il diritto di sapere dove le multinazionali pagano le loro tasse e se stanno spostando artificialmente i profitti in altre giurisdizioni per evitarle. Come evidenziato da LuxLeaks o dai Panama Papers, abbiamo bisogno di maggiore trasparenza su ciò che le grandi multinazionali stanno facendo per evitare la tassazione. Si tratta di una questione di equità, della creazione di condizioni di parità tra grandi multinazionali e Pmi. È tempo di agire e portare a termine questi negoziati. Chiediamo che il Consiglio spieghi perché questo ha richiesto così tanto tempo e che dia garanzie sui tempi, affinché tali leggi entrino in vigore l più presto possibile.

 

“Quando uno scandalo come LuxLeaks o quello Panama Papers viene alla luce, i governi nazionali sono i primi a dichiararsi oltraggiati dalle rivelazioni. Quando hanno effettivamente la possibilità di fare qualcosa al riguardo, improvvisamente diventano molto silenziosi. Ricordiamo loro che la pianificazione fiscale aggressiva si traduce in una perdita tra i 160 e i 190 miliardi l'anno per le casse pubbliche dei paesi membri dell'Ue”.