In seguito all’escalation delle tensioni nel Mediterraneo Orientale, I Socialisti e Democratici hanno richiesto e ottenuto un dibattito e una risoluzione in Parlamento. Il voto in plenaria di oggi riafferma la nostra condanna delle azioni illegali intraprese dal governo turco, la nostra totale solidarietà alla Grecia e Cipro, e il nostro appello ad Ankara affinché s’impegni in una soluzione pacifica delle dispute.

Nacho Sánchez Amor, relatore Ue sulla Turchia e membro S&D della commissione affari esteri, ha dichiarato:

“Negli ultimi giorni, abbiamo assistito a un mix di mosse positive e negative da parte della Turchia, ma è chiaro che il dialogo sia l’unica strada da perseguire. La Turchia deve ritirare le proprie navi dalle acque contese e astenersi da ulteriori azioni illegali e unilaterali, favorendo così la ripresa del dialogo ed evitando altre misure restrittive dall’Ue.

“Inoltre, la Turchia dovrebbe riconsiderare il proprio approccio nei confronti dell’Unione europea. Negli ultimi anni, invece di avvicinarsi all’Ue, Ankara si è smarcata in modo allarmante dai nostri valori, dalle nostre politiche e dai nostri interessi.

“L’atteggiamento aggressivo assunto nel Mediterraneo Orientale e la narrazione ostile nei confronti degli stati membri dell’Ue può solo divaricare ulteriormente la distanza e la diffidenza reciproca. Questo è inaccettabile per un Paese candidato a entrare nell’Unione”.

Tonino Picula, portavoce S&D per gli affari esteri, ha aggiunto:

“I nostri rapporti con la Turchia sono la maggior sfida ai confini esterni dell’Ue. Il conflitto sulle fonti energetiche ha implicazioni politiche, commerciali e di sicurezza. Le ultime azioni di Erdogan hanno oltrepassato molte linee di guardia e non possiamo rimanere in silenzio quando la Turchia, in quanto membro della Nato, minaccia un’aggressione a dei nostri stati membri  e ne mette in discussione l’integrità territoriale.

“I confini greci e ciprioti sono nostri confini esterni.

“Noi siamo per il dialogo e la distensione. Tuttavia, è chiaro che la Turchia debba astenersi da qualsiasi azioni unilaterale, come condizione essenziale per una ripresa e un miglioramento del dialogo.

“Non avremo altra scelta se non quella di sostenere la richiesta di altre sanzioni contro la Turchia se Erdogan non desiste dal proseguire con queste azioni scellerate”.

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