Il Gruppo S&D all’Europarlamento, oggi ha chiesto le dimissioni del direttore esecutivo di Frontex, in seguito alle accuse che circolano da mesi sul coinvolgimento dell’agenzia in pratiche illegali e violazioni dei diritti umani fondamentali.

Durante l’audizione di oggi in commissione libertà civili, giustizia e affari interni (LIBE), il direttore Fabrice Leggeri non è stato in grado di rispondere alle domande in merito al coinvolgimento dell’agenzia nei respingimenti avvenuti ai confini esterni dell’Ue, con lo scopo di evitare l’entrata nell’Unione dei richiedenti asilo.

Conclusa l’audizione, gli eurodeputati Socialisti e Democratici sono giunti alla conclusione che la posizione di Leggeri alla guida di Frontex non è sostenibile, soprattutto in virtù dell’importante ruolo dell’agenzia nel nuovo Patto sulle migrazioni e l’asilo.

Kati Piri, vicepresidente S&D responsabile per le migrazioni e tra i membri della LIBE che hanno preso parte all’audizione, ha dichiarato:

“La condotta assunta nella gestione delle accuse, ha portato il direttore esecutivo Fabrice Leggeri a perdere totalmente la nostra fiducia ed è giunto il momento che si dimetta. Dopo mesi, durante i quali il Gruppo S&D ha chiesto delle spiegazioni, il direttor Leggeri ha avuto la possibilità di fornire dei chiarimenti, ma sono ancora troppe sono le domande che non trovano risposta nel coinvolgimento di Frontex in pratiche illegali.

“I respingimenti sono violazioni della legge internazionale e ogni singolo episodio deve essere approfondito. Il punto è: Frontex gode della fiducia necessaria per compiere un’inchiesta credibile sugli episodi di cui è accusata? Dopo l’audizione di oggi la risposta è no.

“Fino a quando le accuse penderanno sulla testa di Frontex, la sua reputazione sarà sempre seriamente in discussione e in esigenza di essere sanata. Il direttor Leggeri non è la persona più adatta a sanarla”.

Birgit Sippel, coordinatrice S&D della commissione LIBE, ha aggiunto:

“Dobbiamo chiedere a noi stessi come siamo arrivati al punto in cui siamo; al punto di dover fare affidamento unicamente sui giornalisti e sugli informatori di Frontex per essere aggiornati sulle violazioni dei diritti umani e dei diritti fondamentali ai nostri confini. Questo è inaccettabile e scoraggiante, soprattutto se consideriamo il ruolo, persino amplificato, che Frontex sarà chiamata a ricoprire nell’ambito del nuovo Patto su migrazioni e asilo.

“Le serie di respingimenti oggetto delle accuse e la reticenza di Frontex, dimostrano che abbiamo bisogno di un meccanismo di monitoraggio dei confini esterni indipendente, per indagare su ogni violazione dei diritti umani e della legge internazionale ai confini europei, vera o presunta che sia.

“Nell’ambito del mandato Frontex 2019, l’agenzia era tenuta a reclutare almeno 40 risorse deputate al monitoraggio dei diritti fondamentali entro il 5 dicembre 2020. Ora è chiaro però che Frontex non si è nemmeno avvicinata al compimento di quest’incarico e, di conseguenza, non sarà nelle condizioni di rispettare il nuovo mandato. Le motivazioni di natura burocratica addotte per giustificare il ritardo sono insufficienti, e il ruolo della Commissione sarà anch’esso oggetto di approfondimento. Il direttor Leggeri non si è dimostrato all’altezza di molte delle sue responsabilità e ora dovrà accettare le conseguenze delle proprie azioni”.

Eurodeputati coinvolti
Coordinatrice
Germania