Gli eurodeputati del Gruppo S&D hanno manifestato chiaramente la propria preoccupazione per una serie di adempimenti rimasti in sospeso e che il Vietnam deve assolvere, prima che i Socialisti e Democratici possano appoggiare definitivamente l’accordo negoziato fra l’Unione europea e il Paese asiatico.

Trainati dal Gruppo S&D, a inizio settimana i membri del Parlamento europeo di quattro gruppi politici – S&D, PPE, Renew e ECR – hanno inviato una lettera al primo ministro del Vietnam, Nguyễn Xuân Phúc, e alla Commissione europea, con la quale si chiedono ulteriori garanzie di rispetto dei diritti umani e dei lavoratori.

La commissione commercio internazionale del Parlamento europeo voterà su quest’accordo in gennaio. Prima di assumere una posizione definitiva sul voto, i Socialisti e Democratici vogliono vedere un programma vincolante d’implementazione d’importanti impegni sul capitolo del commercio e dello sviluppo sostenibile.

Kathleen van Brempt, coordinatrice della commissione commercio internazionale (INTA), ha dichiarato:

“È incoraggiante che il Vietnam abbia compiuto passi rilevanti in materia di lavoro attraverso la riforma del Codice del lavoro, che migliorerà le vite di milioni di lavoratori. Purtroppo però, siamo stati testimoni anche di una certa regressione su diritti umani e libertà d’espressione. Le obbligazioni del Vietnam sui diritti umani, nell’ambito dell’Accordo di partenariato e cooperazione, sono chiare e legalmente vincolanti. Su questo punto non siamo nella posizione di ratificare l’accordo commerciale se non vediamo miglioramenti concreti e significativi”.

Jude Kirton-Darling, relatrice ombra sull’accordo di libero scambio col Vietnam, ha aggiunto:

“L’esperienza maturata nei negoziati, ci suggerisce che per il Parlamento questo è il momento giusto per far valere la propria influenza. Sia la Commissione europea, sia le autorità vietnamite, hanno bisogno che il Parlamento esprima un parere positivo. Stiamo inviando un messaggio chiaro a entrambe le parti: il nostro voto non può e non deve essere dato per scontato se non vi sono progressi tangibili. Abbiamo bisogno di garanzie chiare e irrinunciabili su diritti umani e dei lavoratori, prima che l’accordo giunga alla ratifica del Parlamento”.

Eurodeputati coinvolti
Capo delegazione
Membro
Belgio
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