Tutte le forze pro-democratiche del Parlamento europeo si sono dimostrate unite nel sostenere a larghissima maggioranza la relazione elaborata da Fernando López Aguilar, eurodeputato S&D presidente della commissione libertà civili, il quale chiede agli stati membri di dichiarare che esiste un rischio concreto di grave violazione dello Stato di Diritto e dei valori europei in Polonia.

La relazione, circostanziata e basata sui fatti, restituisce un’istantanea dettagliata di come il partito di governo PiS (Partito Diritto e Giustizia) abbia minato in modo consistente lo Stato di Diritto e i diritti fondamentali in Polonia a partire dal 2015, approfittando dell’inerzia del Consiglio europeo. I Socialisti e Democratici chiedono agli stati membri di applicare seriamente la procedura da articolo 7 (1) e d’introdurre un meccanismo efficace di condizionalità nel prossimo Quadro finanziario pluriennale, che salvaguardi il bilancio Ue quando occorrono violazioni dello Stato di Diritto.

L’europarlamentare Juan Fernando López Aguilar, relatore del Parlamento europeo sullo Stato di Diritto in Polonia e presidente della commissione libertà civili, giustizia e affari interni, ha dichiarato:

“Da cinque anni, il Partito Diritto e Giustizia ha ingaggiato una guerra contro lo Stato di Diritto e i diritti fondamentali in Polonia. I cambiamenti sostanziali e senza precedenti al sistema legale del Paese stanno mettendo irrimediabilmente in discussione lo Stato di Diritto e la separazione dei poteri, con conseguenze di ampia portata non solo per il sistema giudiziario polacco, ma per l’intero progetto europeo. È sconvolgente apprendere come abbia assunto il controllo della magistratura polacca in totale spregio della legge, della Costituzione polacca, dei tribunali, e persino delle sentenze della Corte europea di Giustizia.

“Ma lo Stato di Diritto e l’indipendenza della magistratura non sono il nostro unico motivo di preoccupazione. La mia risoluzione, sostenuta oggi a larghissima maggioranza, considera altri aspetti della democrazia polacca minacciati dall’azione del PiS, come le restrizioni e gli attentati ai diritti fondamentali e alle libertà, soprattutto per quanto riguarda il pluralismo politico, la libertà dei mezzi d’informazione e la protezione delle minoranze.

“Non ci sono più scuse per l’inazione del Consiglio. La procedura da Articolo 7 (1) nel caso della Polonia va portata al livello successivo e, allo stesso tempo, va estesa per includere anche lo stato della democrazia e il rispetto dei diritti fondamentali. Le audizioni formali dovrebbero già porre le basi di questa iniziativa nella prossima riunione generale dei ministri degli affari esteri, il 22 settembre.

Birgit Sippel, eurodeputata S&D e portavoce su libertà civili, giustizia e affari interni, ha aggiunto:

“Nonostante una totale incompatibilità con le leggi e i valori Ue, le azioni del PiS, fino ad oggi, hanno trovato completa indifferenza da parte degli stati membri in Consiglio. Il lancio della procedura da Articolo 7 della Commissione europea risale al 2017, ma non vi sono stati progressi. Volontario o involontario che sia, quest’atteggiamento incoraggia il PiS a continuare sul percorso anti-democratico che ha imboccato.

“Durante l’estate, il governo del PiS ha proseguito nel tentativo di smantellare la Suprema Corte, e tormentato i giudici indipendenti critici nei confronti della riforma giudiziaria messa in atto dal partito. Inoltre, abbiamo assistito a una escalation dei discorsi d’odio e della brutalità della polizia contro le persone della comunità LGBTI, con l’arresto arbitrario e inaccettabile di 48 attivisti LGBTI che difendevano i propri diritti, in agosto. Siamo anche molto preoccupati per la legge di stigmatizzazione delle organizzazioni non governative, in fase di definizione, e per l’annuncio della volontà di ritiro della Polonia dalla Convenzione di Istanbul, che rappresenterebbe un grave passo indietro nella lotta alla violenza di genere.

“Se gli stati membri continuano a stare a guardare, l’Europa perderà credibilità come continente di democrazia, Stato di Diritto e diritti fondamentali. Ora gli stati membri hanno l’opportunità di agire e non dovrebbero perderla. Abbiamo bisogno di un meccanismo efficiente e vincolante di condizionalità che protegga il bilancio Ue in caso di violazione dello Stato di Diritto”. 

Eurodeputati coinvolti
Coordinatrice
Germania
Contatto/i stampa S&D