Con il fermo sostegno dei Socialisti e Democratici oggi il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione che condanna le iniziative con le quali in Polonia si dichiarano “aree libere da ideologie LGBTI”* e altre recenti azioni discriminatorie a scapito delle persone LGBTI in diversi stati membri. Per porre fine a questo tipo di atteggiamento, noi chiediamo alla nuova Commissione di adottare una strategia LGBTI a livello Ue per il 2019-2024, e di reagire in modo deciso in qualsiasi stato non sia rispettata la legge europea in materia. Esortiamo anche gli stati membri a concludere i negoziati sulla Direttiva orizzontale sulla discriminazione.

Delara Burkhardt, eurodeputata e relatrice ombra S&D su questo tema, ha dichiarato:

“Oggi, la comunità LGBTI è diventata il nuovo nemico dei populisti polacchi, dei nazionalisti e persino di alcuni politici eletti. In luglio, a Bialystok, i partecipanti alla manifestazione dell’Orgoglio furono brutalmente attaccati da un gruppo di hooligan fomentati dall’omofobia e da idee di estrema destra. Un quotidiano filogovernativo, distribuì degli adesivi che riportavano la scritta “area libera da LGBTI”. Ciò che è peggio, decina di autorità locali hanno adottato misure anti LGBTI, dichiarando i propri territori come “aree libere da ideologia LGBTI”. Se questo non è sufficiente per darci la sveglia, cosa ci serve ancora per passare all’azione? Le peggiori pagine della storia europea c’insegnano cosa può accadere quando si diffonde l’odio verso un gruppo mirato di persone.

“Non esiste alcuna ideologia LGBTI, ma di contro, essere anti LGBTI significa rifarsi ad un’ideologia ultra conservatrice. Le persone non eteronormative sono persone comuni, persone come le altre che hanno la loro dignità e che non solo vanno rispettate, ma anche protette. Dobbiamo combattere gli stereotipi di genere, la fobia verso le persone LGBTI e la violenza di genere, soprattutto nelle scuole e nei luoghi dello sport, e sostenere gli adolescenti più fragili che spesso nutrono pensieri di suicidio o soffrono di depressione”.

Claude Moraes, vicepresidente S&D per le democrazie resilienti e i diritti fondamentali, ha aggiunto:

“Sfortunatamente, le dichiarazioni anti LGBTI e la retorica dell’odio sono una realtà in Europa, sia online, sia offline: la Polonia ne è probabilmente l’esempio più allarmante. Dobbiamo andare oltre la semplice condanna verbale. La prima cosa da fare è garantirci la disponibilità di uno strumento legale per proteggere quelle frange della popolazione a rischio discriminazione.  È scandaloso che la Direttiva orizzontale sulla discriminazione fuori dal luogo di lavoro sia ferma in Consiglio da undici anni. Ci rivolgiamo a Helena Dalli, nuovo Commissario responsabile per l’uguaglianza, affinché esorti uno sblocco dei negoziati. Abbiamo bisogno anche di una strategia a livello europeo per la comunità LGBTI, che ne promuova e protegga i diritti fondamentali.

“Noi Socialisti e Democratici ci appelliamo anche agli stati membri, perché introducano misure di legge che riconoscano i matrimoni e le unioni civili fra persone dello stesso sesso, per garantire il pieno rispetto del diritto alla vita privata e familiare senza alcuna forma di discriminazione”.

Nota agli editori:

*Dall’inizio del 2019, in Polonia, ci sono più di ottanta casi di regioni, provincie o municipalità che hanno approvato risoluzioni con le quali si dichiarano “libere dall’ideologia LGBTI”, o hanno adottato “Carte regionali per i diritti della famiglia” con le quali chiedono alle amministrazioni locali di astenersi dall’intraprendere qualsiasi iniziativa incoraggi la tolleranza nei confronti delle persone della comunità LGBTI, dal fornire sostegno finanziario ad organizzazioni non governative che promuovono l’uguaglianza dei diritti, l’educazione antidiscriminazione o supportino le persone LGBTI.

Guarda il nostro video: noi siamo contro l’omofobia!

Gli eurodeputati S&D, Robert Biedron (PL) e Seb Dance (UK)

 

 

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