Oggi il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione con la quale condanna l’attacco dell’esercito russo ai danni dell’Ucraina e sostenuto robuste misure per esercitare pressione sul governo russo affinché fermi la guerra e ritiri le proprie forze. I Socialisti e Democratici, che hanno negoziato il testo legislativo, sosterranno incondizionatamente questa risoluzione.

Durante il dibattito in plenaria, la presidente dei Socialisti e Democratici, Iratxe García, ha dichiarato:

“La guerra del presidente Putin contro l’Ucraina segna l’inizio di una nuova era in Europa e nel mondo. Sfide storiche richiedono decisioni storiche: fornire sostegno finanziario e militare all’Ucraina, escludere le più importanti banche russe dal circuito SWIFT, attivare la Direttiva di protezione internazionale per aiutare i rifugiati e impedire alla macchina mediatica del Cremlino di restituire un’immagine distorta della nostra capacità di reagire come europei.

“Le democrazie occidentali stanno dimostrando ammirevole unità nell’affrontare questa situazione. Sarà fondamentale mantenere quest’unità per le importanti sfide che si profilano all’orizzonte. I quattro pacchetti di sanzioni già varati sotto la guida dell’Alto Rappresentante Josep Borrell sono il primo passo, ma questa è una lunga crisi che pone nuovi interrogativi, compreso come continuare a sostenere l’Ucraina o come reagire alla probabile rappresaglia russa.

“Il vile attacco di Putin getta luce sulla sua vera paura: la democrazia. Il compimento di una transizione democratica in Ucraina potrebbe essere d’ispirazione per coloro che sono scesi coraggiosamente in piazza a protestare contro la guerra in Russia. La lotta per la pace e la libertà dei cittadini ucraini e russi richiede il nostro impegno: non ci fermeremo  fino a che Putin non sia processato come criminale di guerra dal Tribunale internazionale.

“L’aggressione di Putin evidenzia anche i suoi stretti collegamenti e la complicità con l’estrema destra europea, e i rischi che pone chi, come lui, reprime i propri oppositori, censura i media e nega i diritti individuali”.

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