Oggi i Socialisti e Democratici hanno guidato una maggioranza nella plenaria del Parlamento europeo, includendo le loro priorità, per l’adozione della legge europea per la libertà dei media. Hanno così migliorato la proposta di regolamento presentata dalla Commissione europea un anno fa. Grazie al Gruppo S&D, il Parlamento europeo si presenta ai negoziati con gli Stati membri in seno al Consiglio dell’UE e alla Commissione con una posizione chiara: i governi nazionali devono smettere di fare pressione sui giornalisti affinché rivelino le loro fonti con la scusa universale degli interessi di sicurezza nazionale. Il Gruppo S&D ritiene che i cittadini abbiano il diritto di sapere a chi appartengono i media che li informano, e ha incluso una disposizione a questo proposito. I cosiddetti triloghi interistituzionali inizieranno ora e il Gruppo S&D spera di concludere un accordo entro la fine dell’anno.

Petra Kammerevert, coordinatrice dei Socialisti e Democratici nella commissione cultura e istruzione e negoziatrice del gruppo sulla legge per la libertà dei media (EMFA), ha dichiarato:

“Proprio la scorsa settimana, diversi giornalisti sono stati arrestati in Francia e hanno subito pressioni per rivelare le loro fonti. Nell’Unione eventi di questo genere sono in aumento da anni e spesso rendono impossibile il lavoro dei giornalisti. In una democrazia, i giornalisti non possono essere arrestati o spiati semplicemente per aver fatto il proprio lavoro. Nelle disposizioni che abbiamo incluso nell’articolo 4, proteggiamo i giornalisti, gli editori e i loro contatti professionali dalla sorveglianza e dalle pressioni e rifiutiamo qualsiasi eccezione generale a questa protezione per motivi di sicurezza nazionale. Noi, Socialisti e Democratici, siamo da sempre sostenitori del pluralismo dei media, della libertà di espressione e dei giornalisti. Vogliamo essere coerenti con la nostra posizione su casi eclatanti, come lo scandalo dello spyware Pegasus in Grecia, e lo facciamo con il nostro lavoro su questa proposta di legge.”

“A proposito di libertà di parola, è fondamentale che i nostri cittadini sappiano chi sono i proprietari dei media. Noi, come Socialisti e Democratici, abbiamo rafforzato le regole di trasparenza sulla proprietà dei media, in modo che tutti possano vedere chi possiede i media. Inoltre, abbiamo esteso la protezione dei team editoriali da ingerenze indebite da parte dei proprietari o dei dirigenti dei media. L’indipendenza editoriale è spesso sottoposta a pressioni ingiustificate e deve essere salvaguardata con forza. La supervisione dei media e il nuovo organismo europeo per i servizi dei media dovranno essere completamente indipendenti dall’influenza statale, compresa quella della Commissione europea.”

“Poiché ogni persona in Europa ha il diritto di usufruire di una pluralità di media diversi, è particolarmente importante garantire il libero accesso a contenuti mediatici affidabili online. Stabilendo procedure chiare per la gestione di contenuti palesemente non affidabili, faremo in modo che i media non siano più alla mercé delle piattaforme online. Con queste regole, non saranno più solo i signori Musk e Zuckerberg a decidere cosa i cittadini europei possono vedere online. Questo è necessario per continuare a combattere la disinformazione e per garantire alle persone l’accesso a informazioni affidabili sui social media.”

“Sono felice che il voto di oggi della plenaria del Parlamento europeo abbia riconfermato i miglioramenti apportati dal Gruppo S&D alla proposta di regolamento della Commissione e ci batteremo con forza per questo decisivo atto legislativo per apportare un reale cambiamento nel modo in cui le persone accedono, discutono e condividono le informazioni in Europa.”

Eurodeputati coinvolti
Coordinatrice
Germania
Contatto/i stampa S&D