Da sabato 4 a martedì 7 settembre il vicepresidente S&D responsabile per gli affari esteri Pedro Marques guiderà una missione S&D a Beirut, in Libano, nell’ambito dell’impegno dei Socialisti e Democratici per sostenere il rilancio socioeconomico del Libano e a incoraggiare le fazioni politiche a mettere da parte i propri interessi a breve termine per favorire la rapida formazione di un nuovo governo.
Il Gruppo S&D ha chiesto anche che il Parlamento europeo metta all’ordine del giorno un dibattito sulla crisi libanese e le possibili strategie di uscita, per la prossima sessione plenaria.
Gli eurodeputati S&D della delegazione saranno il vicepresidente del Gruppo responsabile per gli affari esteri Pedro Marques, la presidente della delegazione del Parlamento europeo per le relazioni con i Paesi del Mashreq (DMAS) Isabel Santos, il coordinatore S&D per gli affari esteri Tonino Picula, la relatrice permanente in commissione affari esteri per la Palestina e vicepresidente della delegazione per le relazioni con la Palestina Evin Incir, e Nora Mebarek, membro della delegazione per le relazioni con i Paesi del Mashreq (DMAS).
La catastrofica esplosione al porto di Beirut del 4 agosto 2020, che provocò la morte di 217 persone, 7000 feriti e 300.000 sfollati, ha accelerato una profonda e ampia crisi che insidia la vita politica ed economica del Libano da diversi anni.
La formazione di un governo stabile e funzionale a Beirut è un elemento essenziale non solo per consentire al Paese di cominciare a ricevere gli aiuti europei e internazionali, ma anche per avviare le riforme più urgenti, già rinviate troppo a lungo, in particolare per contrastare la corruzione. Dovremo cercare anche di garantire che le elezioni programmate per l’anno prossimo non siano rinviate e si tengano in un ambiente libero e democratico.
In particolare, la delegazione S&D incontrerà il primo ministro ad interim, Hassan Diab, la vice primo ministro Zeina Akar e il presidente del Parlamento Nabih Berri.
Gli incontri istituzionali con le autorità libanesi e la missione di quattro giorni daranno la possibilità di discutere la situazione attuale con diverse ONG e di visitare il porto e il campo per i rifugiati palestinesi.
