S&D: Ue deve congelare i colloqui per l’accesso con Ankara

Oggi, a margine della presentazione del pacchetto sull’allargamento da parte della Commissione europea, l’eurodeputata S&D e relatrice sulla Turchia, Kati Piri dichiara:

"La relazione annuale sulla Turchia della Commissione europea riflette la situazione disperata e un serio colpo allo stato di diritto nel Paese. Negli ultimi tre anni, la Turchia si è allontanata sempre più dai valori europei come il rispetto dei diritti umani e la libertà dei media. Se da un lato va condannato con forza il brutale tentativo di colpo di stato del 15 luglio e i suoi autori vanno assicurati alla giustizia, dall’altro lato vediamo che si sta usando lo stato di emergenza per reprimere ogni voce critica.

"Quasi tutti gli organi di informazione critici nei confronti del governo sono stati chiusi e la Turchia è ancora in cima alla lista dei paesi con più giornalisti in carcere. Oltre 100mila persone sono state rimosse e 35mila arrestate senza un giusto processo, quasi un terzo di tutti i giudici e i procuratori del paese. Sindaci democraticamente eletti sono stati rimpiazzati da amministratori di nomina governativa e 10 deputati del Parlamento sono stati imprigionati per aver usato la loro libertà di espressione.

"Il gruppo S&D resta impegnato nel mantenere la Turchia ancorata all’Ue, ma crediamo anche che l’Ue deve dare risposte politiche alla situazione attuale. Il governo di Ankara sta sbattendo la porta in faccia all’Unione europea con le sue azioni. In risposta, l’Ue deve congelare subito i colloqui per l’accesso e tenerli in questo stato finché il governo turco non ritorni a rispettare lo stato di diritto e i diritti umani”.