Su iniziativa dei Socialisti e Democratici, il Parlamento europeo riunito oggi in sessione plenaria, ha tenuto un dibattito seguito dall’adozione di una risoluzione sul futuro dell’INF (Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty), il trattato antimissili tra USA e URSS firmato a Washington nel 1987 e che, da allora, ha vietato l’impiego di missili a medio raggio tra i 500 e i 5.500 chilometri.

Il Gruppo S&D si rammarica della decisione del Presidente Trump di uscire da questo storico accordo, in seguito ad un’annosa e irrisolta contesa con la Russia sul rispetto dei contenuti dell’accordo. Noi facciamo appello all’Europa affinché l’INF sia convertito in un trattato multilaterale che includa altre potenze nucleari come la Cina.

Il leader S&D Udo Bullmann ha dichiarato:

“L’INF è stato per più di 30 anni la pietra angolare della sicurezza in Europa e del controllo degli armamenti. L’uscita degli Stati Uniti rischia di svuotarlo di senso e questo potrebbe rappresentare una seria minaccia per l’Europa. Per questo motivo noi chiediamo in prima istanza che Russia e Stati Uniti intavolino un dialogo costruttivo volto a salvare l’INF, prima che il ritiro degli Stati Uniti diventi effettivo nell’agosto 2019. Ovviamente la Russia dovrebbe rientrare in una cornice di pieno e verificabile allineamento alle disposizioni del trattato.

“L’UE non può certo stare a guardare mentre si consuma una uova corsa agli armamenti fra Stati Uniti e Russia e dovrà quindi assumere un ruolo di primo piano nelle iniziative per il disarmo globale e di non proliferazione delle armi. Chiediamo all’Alta Rappresentante Federica Mogherini di lanciare un’iniziativa UE per la conversione dell’INF in un trattato multilaterale che coinvolga tutti gli stati dotati di armamenti nucleari, compresa la Cina.

“Abbiamo la responsabilità di fare tutto il possibile per evitare l’incubo della corsa alle armi come già negli anni ’70 e ’80. I Socialisti e Democratici hanno sempre creduto che la nostra sicurezza dipenda dal disarmo. Un mondo senza armi di distruzione di massa è senza dubbio un mondo più sicuro per ognuno di noi.”

Clare Moody, vicepresidente S&D della sottocommissione su sicurezza e difesa ha dichiarato:

“L’Europa ha beneficiato più di chiunque altro della riduzione degli armamenti derivante dall’INF. La decisione degli Stati Uniti di ritirarsi dal trattato, seguita poi da quella della Russia, rende l’Europa più esposta e vulnerabile ad una nuova corsa globale agli armamenti. Desideriamo che la Russia ritorni sui propri passi e che, sotto un’efficace supervisione, si riallinei in modo dimostrabile al trattato, nella speranza che ciò sia sufficiente per portare sia la Russia, sia gli Stati Uniti, ad una revoca della sospensione del trattato INF.

“Ci auguriamo che il futuro incerto dell’INF non sia motivo per mettere in discussione anche altri accordi di controllo degli armamenti, pertanto, invitiamo urgentemente Stati Uniti e Russia a rinnovare il proprio impegno all’interno dell’accordo New Start prima della sua cessazione nel 2021.

“I Socialisti e Democratici hanno ben chiaro che un ritorno ad un clima da Guerra fredda, a una politica del rischio calcolato e il rischio di un’escalation militare è un’ipotesi assolutamente inaccettabile. L’Europa deve assumere una posizione condivisa e irremovibile nell’opporsi a qualsiasi iniziativa di riarmo e rimilitarizzazione sul suolo europeo.”

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