S&D: il Vertice Ue-Balcani occidentali di Sofia confermi prospettive di allargamento credibili per la regione

western balkans flags

I Socialisti e Democratici chiedono ai capi di Stato e di governo dell'Ue di sfruttare l'occasione del vertice di Sofia per confermare una credibile prospettiva di adesione per i paesi dei Balcani occidentali. Dobbiamo parlare un linguaggio chiaro: l'Ue vuole che i Balcani occidentali facciano parte della nostra famiglia non appena i criteri di adesione saranno soddisfatti.

Come segno del nostro impegno per il processo di allargamento nei confronti dei Balcani occidentali, il gruppo S&D ha deciso di intensificare la cooperazione politica con i partiti a noi vicini della regione. Stiamo lavorando per garantire loro uno status di osservatori nel nostro gruppo al Parlamento europeo durante il prossimo mandato.


In vista del summit, il leader S&D, Udo Bullmann, che partecipa al pre-vertice del Pse di Sofia, dichiara:

“Il gruppo S&D è sempre stato un convinto sostenitore dell'allargamento dell'Ue ai Balcani occidentali. Ci rifiutiamo di piegarci ai populisti, ma al contrario vogliamo far capire ai nostri cittadini quanto la stessa Ue beneficerà da Balcani occidentali prosperi e stabili. Non è carità! Sostenere gli sforzi dei Balcani occidentali per perseguire riforme positive e necessarie è un investimento razionale che mira a garantire un futuro migliore a entrambe le parti.

“Questo è il motivo per cui ci aspettiamo che il Vertice dei Balcani occidentali ponga fine al periodo di allargamento a rilento di cui siamo stati testimoni negli ultimi anni e che fornisca risultati concreti a sostegno della prospettiva di adesione della regione. Ciò deve tradursi nell’apertura dei negoziati di adesione con l'Albania e l’ex Repubblica jugoslava di Macedonia entro giugno, come raccomandato dalla Commissione europea. Abbiamo anche bisogno di più progetti con benefici visibili e tangibili per la gente comune. Il processo di allargamento deve sostenere la convergenza socio-economica tra i paesi della regione e l'Ue. Questo deve iniziare il prima possibile e mirare ad affrontare i tassi di disoccupazione ancora elevati offrendo opportunità ai giovani.

“Per quanto siamo convinti che il futuro dei Balcani occidentali sia nell'Unione europea, crediamo nella ‘conditio sine qua non’ che i paesi dei Balcani occidentali debbano dimostrare un vero impegno nei confronti dei criteri concordati. Soprattutto, non può esserci alcun compromesso sulla democrazia. Lo stato di diritto, la libertà dei media e l'indipendenza della magistratura devono essere rispettati nella pratica. Come dimostrano i casi della Polonia e dell'Ungheria, non è sufficiente allineare la legge ai Trattati europei e all' ‘acquis communautaire’ il giorno dell'adesione. Gli alti standard di democrazia devono essere rispettati anche in seguito”.

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