"Le decisioni prese oggi dalla Commissione europea segnano un significativo cambiamento di rotta verso una politica economica più orientata alla crescita e all'occupazione. L'indicazione nella sostanza di una posizione fiscale aggregata dell'area euro leggermente espansiva, invece che neutrale come originariamente proposto, e la maggiore attenzione agli investimenti e all'equità sociale presente nelle Country Specific Recommendations sono scelte giuste che il PD e i Socialisti e Democratici europei avevano sollecitato da tempo".
È quanto ha dichiarato Roberto Gualtieri (PD-S&D) Presidente della Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo, commentando le Raccomandazioni adottate oggi dalla Commissione europea.
"Per quanto riguarda l'Italia – ha proseguito Gualtieri - la concessione di più di 14 miliardi di flessibilità per il 2016 (0,85% del PIL) e la condivisione dell'obiettivo di bilancio dell'1,8% di deficit nominale per il 2017 invece dell'1,1% (una differenza di più di 11 miliardi) costituiscono un risultato di straordinario rilievo economico e politico. Grazie a queste decisioni il percorso di riduzione del deficit e del debito del paese può proseguire un modo graduale ed economicamente sostenibile, evitando più di 25 miliardi di tagli o tasse che avrebbero messo a repentaglio la ripresa, l'occupazione e le politiche sociali. Si tratta della più significativa correzione di indirizzo rispetto alle politiche di austerità dallo scoppio della crisi, ed essa non sarebbe stata possibile senza la determinazione e il coraggio di Matteo Renzi, di Piercarlo Padoan, dell'intero governo e del Partito democratico, e alla coerenza e alla modernità della strategia perseguita fin dall'indomani delle elezioni europee e dal Consiglio europeo di Ypres. Anche il ruolo svolto in primo luogo da Pierre Moscovici, ma anche da Jean Claude Juncker e da Valdis Dombrovskis è stato molto positivo e va riconosciuto."
"E' bene chiarire – ha precisato Gualtieri - che sulla base dello scambio di lettere tra Padoan e i commissari Dombrovskis e Moscovici la correzione strutturale minima richiesta nel 2017 per non incorrere in una "deviazione significativa" (entro lo 0,5% di deviazione da una correzione maggiore dello 0,5%, e quindi anche lo 0,05%) è pienamente compatibile con l'obiettivo dell'1,8% di deficit nominale, mentre il rapporto sulla base dell'articolo 126.3 riconosce i "fattori rilevanti" indicati dall'Italia e su questa base il rispetto della regola del debito. In questo quadro il nuovo rapporto 126.3, previsto per l'autunno non implica né richiede alcuna correzione rispetto all'obiettivo dell'1,8% e va considerato come un "atto dovuto"."
"Occorre ora proseguire sulla linea del rafforzamento della governance economica europea e del rilancio di politiche per la crescita, a partire dal vertice di Roma dei leader del PSE del prossimo venerdì – ha concluso Gualtieri."
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