Gli eurodeputati S&D chiedono una risposta internazionale forte e omnicomprensiva alla crisi umanitaria in Siria

Il gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo, in occasione della terza Conferenza dei donatori per la Siria (che si è svolta oggi in Kuwait), hanno ribadito il loro sostegno al lavoro sul campo che sta svolgendo il dipartimento Aiuti umanitari e protezione civile dell'Unione europea (ECHO) e agli impegni che l'Ue si è assunta verso la popolazione siriana. Questa conferenza mira ad aumentare i fondi richiesti per venire incontro alle esigenze espresse nel Piano d'azione per la Siria del 2015 e nel Piano regionale 2015/2016 per i rifugiati e gli sfollati (3RP).

Il gruppo S&D sottolinea il fatto che porre fine alle violenze in Siria e garantire che gli aiuti umanitari raggiungano coloro che nel Paese hanno più bisogno di beni e servizi di base deve essere una priorità immediata per tutti gli attori internazionali.

L'eurodeputato S&D e relatore sugli aiuti umanitari Enrique Salom Guerrero afferma:

Il conflitto siriano è ormai entrato nel suo quinto anno, senza una soluzione politica all'orizzonte e con 12,2 milioni di persone che hanno un disperato bisogno di assistenza umanitaria. Dieci milioni di persone non hanno abbastanza cibo per mangiare e più di 11 milioni di persone hanno urgente bisogno di acqua pulita. Quasi la metà dei siriani è stata costretta ad abbandonare la propria casa: 3,8 milioni di persone sono fuggite in Libano, Giordania, Turchia, Iraq ed Egitto, mentre 7,6 milioni di sfollati sono rimasti in Siria. Siamo di fronte al più grande esodo al mondo.

"Chiediamo ai governi riuniti in Kuwait di porre con forza l'accento su una risposta globale, perché ogni giorno che passa significa più morti, più sfollati e più devastazione.

"Il gruppo S&D sostiene gli sforzi di ECHO nella regione, ma invita anche gli stati membri dell'Ue a onorare gli impegni assunti e di andare oltre, garantendo fondi sufficienti per il 2015. Se non riusciamo in questo, il rischio è di una pericolosa catastrofe umanitaria".

L'eurodeputata S&D e presidente della commissione Sviluppo del Parlamento europeo, Linda McAvan dichiara:

"Chiediamo ai donatori in Kuwait di ascoltare e di agire: ascoltare la maggioranza dei siriani che chiedono la fine delle violenze, una pace sostenibile e la ricostruzione del paese; agire dando una risposta adeguata a questa catastrofe umanitaria.

"Due milioni di bambini vivono in aree che non sono ancora state raggiunte dagli aiuti umanitari mentre sono circa 2,6 milioni i bambini che non vanno a scuola. Chiediamo un cessate il fuoco e di riconvocare i colloqui di pace, in linea con il Geneva Communiqué del 2012".