Una delegazione di eurodeputati S&D ha condotto una missione d’inchiesta in Israele e Palestina dal 24 al 28 marzo. Nel corso della visita, la delegazione ha incontrato i partiti della famiglia politica socialdemocratica, i rappresentanti del governo e della società civile israeliani e palestinesi, e ha visitato Hebron, Susiya e Umm al-Hiran. La delegazione era composta dalla vicepresidente del gruppo S&D e presidente della delegazione Elena Valenciano (Spagna),  i deputati del Parlamento Maria Arena (Belgio), Eugen Freund (Austria), Linda McAvan (Regno Unito), Norbert Neuser (Germania) e Soraya Post (Svezia). Alla fine della visita, i membri della delegazione hanno detto in una nota congiunta:

“Ribadiamo il nostro appello per la soluzione dei due Stati, che rappresenta l'unico modo per assicurare un futuro di giustizia, pace e libertà per israeliani e palestinesi.

Mantenere in vita tale soluzione deve essere una priorità per l'Unione europea e la comunità internazionale. La ripresa dei colloqui di pace richiede un'iniziativa e un quadro internazionale multilaterali. Il riconoscimento dello Stato della Palestina, a partire da tutti gli Stati membri dell'Ue, dovrebbe contribuire a questi sforzi.

Le legittime preoccupazioni per la sicurezza di Israele devono essere rispettate, ma il rafforzamento dei partiti di destra nazionalisti e religiosi nel paese non costituisce una risposta valida a queste preoccupazioni. Israele non può raggiungere la pace e la sicurezza attraverso l'occupazione e la frammentazione geografica della Cisgiordania, la segregazione dei suoi cittadini arabi e il maltrattamento delle minoranze, come le famiglie beduine, a dispetto degli sforzi della pertinente autorità israeliana negli ultimi anni. Le violazioni dei diritti umani a cui abbiamo assistito a Hebron e le storie di famiglie che abbiamo sentito nei villaggi di Susiya e Umm al-Hiran non possono essere giustificate dalle esigenze di sicurezza. La detenzione di oltre 350 minori palestinesi nelle carceri israeliane è inaccettabile.

E’ con dispiacere, poi, che abbiamo appreso dello stallo nella riconciliazione intra-palestinese. L'unità palestinese è essenziale per ripristinare i meccanismi democratici e riprendere il processo di pace. L'Autorità palestinese deve tornare nella Striscia di Gaza, mentre il blocco di Gaza deve finire. La punizione collettiva della popolazione in questa prigione a cielo aperto non può essere tollerata.

Su uno sfondo della disperazione, abbiamo anche visto segni di speranza. Abbiamo incontrato organizzazioni della società civile israeliana che criticano fortemente le politiche del governo, i rappresentanti della società civile palestinese che sfidano la leadership palestinese e le organizzazioni in cui israeliani e palestinesi lavorano insieme per la pace e la riconciliazione. Durante la nostra visita nel campo profughi di Am'ari e nella sua scuola femminile, abbiamo potuto apprezzare ancora una volta il lavoro svolto dall'UNRWA e la sua importanza, in particolare per quanto riguarda l'accesso dei bambini all'educazione.

Al termine della nostra visita, ribadiamo la nostra richiesta di porre fine agli insediamenti e agli avamposti israeliani in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est, che sono illegali secondo il diritto internazionale. Incoraggiamo l'Unione europea e la comunità internazionale a sostenere le organizzazioni della società civile di entrambe le parti che lavorano per la pace, nonché l'UNRWA. L'Unione europea deve attuare pienamente le sue posizioni politiche e legislative nei confronti di Israele e dell'Autorità palestinese, compresa la politica di differenziazione tra il territorio dello Stato di Israele e i territori occupati da Israele dal 1967. Dobbiamo anche svolgere un autentico ruolo politico nel processo di pace”.

Eurodeputati coinvolti
Membro
Belgio
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