Una coalizione di centrodestra ha votato oggi contro delle proposte volte a dare ai cittadini un maggiore controllo sui propri dati sensibili che possono circolare online. Il gruppo S&D critica duramente i gruppi del Ppe e dell’Ecr che hanno messo gli interessi delle lobby industriali davanti a quelli dei cittadini. Il gruppo S&D invita tali forze di centrodestra a riconsiderare la loro posizione e a smetterla di ritardare questa importante riforma delle leggi sul trattamento delle informazioni sensibili dei cittadini.

La negoziatrice del Parlamento per la legislazione sulla e-privacy e deputata del gruppo S&D, Marju Lauristin dichiara:

“Le proposte al voto oggi avrebbero dato ai cittadini il controllo sulle informazioni sensibili che le riguardano e che possono essere usate o condivise online. Tali proposte coprono aree come le conversazioni private via email o quelle su WhatsApp. Era stato raggiunto un chiaro compromesso, ma all’ultimo il gruppo Ppe se n’è tirato fuori. Invece di ascoltare le preoccupazioni dei cittadini, i popolari si sono piegati agli interessi delle multinazionali e per la precisione delle grandi imprese tedesche. Il gruppo Ppe crede che quello che la gente scrive in privato via email o WhatsApp non debba essere campo libero per i pubblicitari e le multinazionali. Non sosterremo mai questo e combatteremo duramente in modo che il diritto dei cittadini alla riservatezza sia protetto.

“Ancora più cinicamente, il gruppo del Ppe sta adesso provando a confondere le acque presentando la proprio codarda posizione come un modo di proteggere le persone dallo sfruttamento sessuale online. E’ una palese bugia. Questa normativa si applica alle aziende private che possono utilizzare informazioni sensibili ed esclude chiaramente il campo giudiziario, su cui decidono i governi nazionali. Il Ppe sta lanciando una serie di ciniche fake news per coprire che il fatto di essere ancora una volta al soldo delle grandi aziende. E’ una vergogna. Ed è palese. Per questo chiediamo loro di cambiare posizione”.