"Dobbiamo passare da un modello lineare "produci consumi e getta" ad un sistema circolare in cui i rifiuti diventano nuove risorse, in cui i prodotti siano riutilizzabili riparabili e riciclabili per allungarne la vita utile ed in cui l'economia si riorienta verso processi produttivi sostenibili per favorire la creazione di nuovi posti di lavoro", così l’eurodeputata del PD,Simona Bonafè ha commentato le proposte della Commissione Europea per l’economia circolare.
“ Nella proposta – continua l’europarlamentare democratica- trovano grande spazio misure di prevenzione dei rifiuti e lo sviluppo di un mercato efficiente delle materie prime secondarie attraverso la previsione di incentivi fiscali, ma anche la semplificazione e la armonizzazione dei criteri sul fine vita del rifiuto e degli scarti di produzione per evitare distorsioni competitive tra Stati Membri e favorire le pratiche di simbiosi industriale.
“ Ma è centrale-per Simona Bonafè- l'inserimento dell'obbligo di riduzione del 50% entro il 2030 dello spreco alimentare. Mentre nel mondo si muore per fame, in Europa circa 100 milioni di tonnellate di cibo diventano rifiuto ogni anno. Nella sola Italia, si calcola che ogni anno 5 milioni di tonnellate di prodotti alimentari finiscano nella spazzatura. Un paradosso del nostro tempo non più accettabile. Finalmente l'Europa per la prima volta può inserire nella propria legislazione lo spreco alimentare".
“Inoltre ritengo di grande importanza per le nostre aree urbane l’obbiettivo di riciclaggio dei rifiuti urbani al 70% entro il 2030 e il limite massimo del 5% di conferimento in discarica dei rifiuti urbani residuali entro 2030.” “infine- conclude l’esponente del PD-è importante l’inserimento dell’obbligo di raccolta differenziata di qualità, requisito indispensabile per la creazione di una vera economia circolare”