“Sulla redistribuzione dei richiedenti asilo sono già dodici mesi che
l'Europa sperimenta timidi accordi a metà che puntualmente non
funzionano. Quanto altro tempo deve passare prima che i leader dell'Ue
imparino la lezione? Serve un vero sistema di asilo europeo in cui
Bruxelles sia responsabile di smistare i richiedenti asilo tra gli Stati
membri, di accogliere e filtrare i migranti che arrivano con hotspot
gestiti dall'Ue e di controllare le frontiere esterne con una vera
guardia di frontiera europea. Tutte le altre opzioni sono una scusa per
procrastinare e ritrovarci fra altri dodici mesi a discutere di nuovi
fallimenti”. E' quanto ha dichiarato la capodelegazione degli
eurodeputati Pd, Patrizia Toia, commentando la comunicazione della
Commissione sulla riforma del sistema di Dublino.
“Il testo presentato dai commissari Timmermans e Avramopoulos – ha
spiegato Toia - offre agli Stati membri due opzioni, ma la prima è
semplicemente l'attuale status quo con l'aggiunta di un meccanismo di
distribuzione che ha già dimostrato di non funzionare. Se uno Stato
membro vuole realmente condividere con gli altri gli oneri della crisi
migratoria non ha alcun senso continuare a far pesare più responsabilità
sui Paesi di primo approdo. E' un'opzione che ha senso solo se si spera
di non rispettare i patti. Il nostro Gruppo S&D continuerà a battersi
affinché sia varato un verso sistema di asilo europeo, come previsto
nell'opzione 2 del testo della Commissione”.
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