Oggi il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione che supporta i diritti fondamentali per i cittadini ungheresi riconosciuti dal diritto europeo. La risoluzione, che fa seguito alle dichiarazioni del primo ministro ungherese sulla reintroduzione della pena di morte e alla crescente persecuzione degli immigrati da parte del governo, ha dimostrato in modo chiaro che il Parlamento europeo non accetterebbe alcun cambiamento del diritto ungherese in grado di minacciare i valori europei fondamentali.

Parlando a margine dell’adozione della risoluzione, Birgit Sippel, portavoce S&D per la commissione sulle libertà civili, la giustizia e gli affari interni, ha affermato:

“La risoluzione dimostra chiaramente che non accetteremo alcun cambiamento dell’ordinamento giuridico di nessuno Stato membro che dovesse essere contrario ai valori sui quali si fonda la nostra Unione. La pena di morte non è compatibile con tutto ciò che può definirsi europeo. Per questo motivo condanniamo le ripetute dichiarazioni di Viktor Orbán volte ad aprire un dibattito sulla reintroduzione della pena di morte. L’Ungheria è un membro importante dell’Unione europea e vogliamo dire chiaramente ai cittadini ungheresi che questo li rende titolari di diritti inalienabili, che non possono essere eliminati per il capriccio di un governo disperato”.

“La risoluzione inoltre condanna con forza la consultazione pubblica sull’immigrazione e la campagna nazionale che demonizza e ostracizza gli immigrati. Non accetteremo alcun tentativo sponsorizzato dal governo di creare un clima di paura e di odio per scopi politici”. 

“L’Ungheria è un bel paese, di gente fiera. Merita di meglio rispetto alla politica di bassa lega degli ultimi mesi”.

Nota per i giornalisti

Su iniziativa del gruppo S&D, questa risoluzione invita la Commissione ad avanzare una proposta legislativa per la creazione di un meccanismo europeo per la democrazia, lo Stato di diritto e i diritti fondamentali. I dettagli di questo meccanismo saranno discussi al congresso Pse di Budapest. Inoltre, questa risoluzione ha incaricato la commissione LIBE di elaborare una relazione per una propria iniziativa legislativa sul tema.

Eurodeputati coinvolti
Coordinatrice
Germania