Il gruppo S&D è seriamente preoccupato per l’assalto turco all’enclave di Afrin al confine siriano, uno dei territori controllati dal gruppo curdo-siriano sostenuto dalla Coalizione.

Il vicepresidente del gruppo S&D Victor Boştinaru dichiara:

“Se da un lato comprendiamo le ragioni di sicurezza della Turchia e riconosciamo il diritto legittimo di Ankara a proteggere la sicurezza dei suoi confini, dall’altro reputiamo che questo attacco potrebbe avere un impatto drammatico su una situazione umanitaria già critica e mettere a rischio il ritorno ai colloqui di Ginevra. Questa operazione comporta anche il rischio di aprire un nuovo fronte, allontanando i combattenti curdo-siriani sostenuti dalla coalizione da quello che oggi è il principale obiettivo, la lotta contro Daesh e gli altri gruppi terroristici.

“Chiediamo al presidente Erdoğan di fermarsi, di limitare il raggio e la durata di questa operazione e di concentrare gli sforzi sulla lotta al Daesh, evitando,, sopra ogni cosa, le vittime civili. Inoltre, è importante valutare rapidamente i rischi umanitari e garantire il pieno accesso agli aiuti nelle aree di conflitto.

“Infine, è importante sottolineare che le Unità di protezione del popolo (YPG) sono state una parte chiave nella lotta contro Daesh in Siria, che raggiungere una pace sostenibile in Siria è nell’interesse della stessa Turchia e che un accordo politico duraturo puo’ essere raggiunto solo attraverso un processo a guida Onu. Un processo che sarebbe visto come imparziale dal popolo siriano e che avrebbe la necessaria legittimità internazionale”.