Il gruppo S&D del Parlamento europeo condanna i recenti raid della polizia e la detenzione di alcuni giornalisti e rappresentanti dei media in Turchia, sottolineando che queste azioni minano la libertà dei media, che è uno dei principi di base della democrazia.

Il gruppo sottolinea che in un paese democratico la libertà di criticare il governo o il partito di governo non può subire limiti o essere minacciata.

Il capogruppo S&D, Gianni Pittella, ha detto:

“Siamo convinti che il governo turco debba considerare la libertà di stampa una questione prioritaria e debba fornire un quadro giuridico adeguato a garantire il pluralismo in linea con gli standard europei e internazionali.

“Ribadiamo che una stampa libera e pluralista è una componente essenziale di ogni democrazia.

“Considerato il nostro impegno per la prospettiva europea della Turchia, invitiamo il governo turco a rivedere le disposizioni legali che sono usate per limitare i diritti di libertà di espressione, associazione e assemblea, e il diritto di accesso all’informazione, e di allinearle agli standard europei”.

L’eurodeputata Kati Piri ha commentato:

Siamo molto preoccupati per i passi indietro sulle riforme democratiche, specialmente per la ridotta tolleranza da parte del governo verso le proteste e la critica dei media. Il rispetto delle libertà fondamentali è al centro del processo dei negoziati per l’ingresso nell’Unione europea.

“Questi sviluppi necessitano di un maggiore e non di un minore impegno nei confronti della Turchia. Per aumentare la pressione sul governo, si devono aprire i capitoli 23 e 24 concernenti lo Stato di diritto e i diritti umani. Questo permetterebbe a entrambe le parti di impegnarsi in un dialogo costruttivo e darebbe alla Turchia l’opportunità di dimostrare il proprio impegno sul fronte delle riforme democratiche.”

L’eurodeputato Richard Howitt, coordinatore del gruppo S&D per gli Affari esteri, ha detto:

“Sono amareggiato per le proteste fatte pervenire questa settimana a Strasburgo da parte del governo turco in merito al fatto che a quattro giornalisti non sia stato accordato il rilascio concesso ad altri. Il governo sembra intenzionato a ignorare la questione degli arresti, delle minacce e dei maltrattamenti nei confronti dei media – di cui questo è solo l’ultimo esempio in ordine di tempo – e il conseguente clima di paura e autocensura che continua a venire inflitto alla stampa del paese.

“Il nostro gruppo mantiene fermo il proprio impegno per l’ingresso della Turchia nell’Unione europea e ritiene che l’apertura dei capitoli negoziali possa aiutare il paese a intraprendere le riforme necessarie, ma non rimarrà mai in silenzio o dissuaso dal rivolgere critiche legittime. E in questo caso sono assolutamente legittime”.