A seguito della decisione presa ieri dal governo islandese di sospendere le trattative per aderire all'Ue (senza indire il referendum promesso durante le elezioni e anche senza il consenso del Parlamento) il gruppo S&D chiede all'esecutivo di Reykjavík di onorare i suoi impegni.

Il presidente del gruppo S&D Gianni Pittella dichiara:
 
"La risoluzione del parlamento islandese, l'Althingi, presa il 16 luglio del 2009 e in cui si dava mandato al governo di avviare le trattative per l'adesione all'Ue è ancora valida. Il processo di adesione dell'Islanda ha fatto buoni progressi durante i negoziati e per questo siamo dispiaciuti del fatto che tali negoziati non siano portati a termini, dato che l'Islanda sarebbe stata un valido membro dell'Ue".
 
Il vicepresidente del gruppo S&D Knut Fleckenstein afferma:
 
"Vorremmo ricordare che all'inizio del suo mandato, nell'estate del 2013, il governo islandese aveva detto chiaramente che la decisione se continuare o meno il processo di adesione sarebbe stato deciso da un referendum. Chiediamo al governo di onorare la promessa fatta a quei migliaia di islandesi che hanno manifestato lo scorso anno, chiedendo di essere consultati su tale questione. Inoltre, se il governo persiste nella sua intenzione di sospendere le trattative, bisognerebbe consultare nuovamente l'Althingi, dato che era stato il parlamento a dare il mandato originale".