I gruppi S&D e Verdi/EFA al Parlamento europeo hanno inviato una lettera congiunta al presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, e ai capi di Stato e di governo, in vista del prossimo incontro del Consiglio europeo del 22/23 giugno. Nella lettera si chiede un’azione immediata per la riforma dell’Accordo di Dublino e di aprire canali legali per migranti e rifugiati.


Il presidente dei Socialisti e Democratici, Gianni Pittella ha dichiarato:

"E’ vergognoso che la proposta della Commissione Ue sulla riforma del sistema di Dublino stia prendendo polvere sul tavolo del Consiglio. Questa emergenza dura da anni e abbiamo già avuto sulla coscienza le morti di centinaia di migranti che hanno provato ad attraversare il Mediterraneo. Il Consiglio non solo non sta rispettando i patti presi con lo schema di ricollocazioni, ma sta anche bloccando ogni possibile riforma del sistema di Dublino. Si tratta di un sistema ampiamente superato, fuori dai tempi, che va riformato attraverso l’istituzione di un nuovo meccanismo per le ricollocazioni dei rifugiati che sia automatico, permanente e centralizzato.

"Inoltre, chiediamo al Consiglio di trovare un accordo per aprire canali legali per i migranti. Questa è l’unica strada possibile per garantire flussi legali e sicuri ed evitare ulteriori perdite di vite umani. Vogliamo uno schema di Blue card ambizioso ed efficiente e un sistema per i lavoratori sotto qualificati.

"Tutte queste misure rischiano di essere dei palliative nel lungo periodo se l’Europa non si impegna una volta per tutte ad avviare una strategia di lungo termine per l’Africa che si basi su investimenti, istruzione e sviluppo sostenibile. Prima l’Europa investe in una solida prospettiva per l’Africa, eradicando le cause alla base dei flussi di migranti, prima riusciremo a garantire un futuro prospero per le generazioni di europei che verranno”.


Ska Keller, co-presidente del gruppo Verdi/EFA, aggiunge:

"Chiediamo ai capi di Stato e di governo di superare la crisi di solidarietà in Europa. E’ gravissimo che il Consiglio non riesca a trovare un accordo e a compiere anche un piccolissimo passo verso un più equo sistema di condivisione delle responsabilità tra gli Stati membri in relazione ai richiedenti asilo. L’urgente riforma del sistema di Dublino è in una situazione di stallo e il Consiglio continua a lasciare sole Italia e Grecia nel rispondere all’altissimo numero di richiedenti asilo che arrivano in Europa.

"Chiediamo ai capi di Stato e di governo di sbloccare la riforma del sistema di Dublino e di trovare un accordo su un meccanismo permanente e vincolante per le ricollocazioni dei richiedenti asilo tra i vari Stati membri, un meccanismo che sia basato su un’equa distribuzione. Gli Stati membri devono anche rafforzare il loro impegno nel ricollocare i rifugiati da Grecia e Italia e continuare su questo percorso di solidarietà finché non sia raggiunta la quota di 160mila ricollocazioni concordate.

"Siamo profondamente preoccupati per il fatto che il Consiglio, ancora una volta, si sia trovato d’accordo solo sulla chiusura delle porte, scaricando le responsabilità sui paesi al di fuori dell’Ue. Chiediamo agli Stati membri di attuare un programma ambizioso di ricollocamenti Ue e un approccio comune sui visti umanitari che assicuri flussi sicuri per i rifugiati verso l’Europa. Il Parlamento europeo ha costantemente fatto pressioni per una solidarietà che sia dentro l’Ue e a livello internazionale. E’ ora che il Consiglio agisca e la metta in pratica”.

Qui il testo completo della lettera aperta

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