Gruppo S&D: "No al sistema di registrazione dei nominativi dei passeggeri finché le nuove norme sulla protezione dei dati non verranno adottate”

I Socialisti e Democratici europei, la principale forza progressista al Parlamento europeo, hanno lanciato oggi a Bruxelles un duro ammonimento ai governi Ue: la loro opposizione all’adozione di nuove norme sulla protezione dei dati sta bloccando altre legislazioni collegate, incluso quella sullo scambio delle registrazioni dei passeggeri Ue nella lotta contro il terrorismo. 

Birgit Sippel, portavoce S&D sulle Libertà civili, giustizia e affari interni, afferma:

"Finché i governi Ue si opporranno all’adozione di nuove norme sulla protezione dei dati, sarà impossibile per il Parlamento europeo passare al sistema PNR (Passenger Name Records, ossia la registrazione dei nominativi dei passeggeri) entro la fine del 2014, così come chiede il Consiglio europeo.

"Lo scorso aprile, la Corte di giustizia europea ha invalidato la direttiva sulla conservazione dei dati perché viola i diritti fondamentali dei cittadini. Non possiamo fare lo stesso errore due volte. Abbiamo bisogno innanzitutto di chiarire per via legale se e sotto quali condizioni gli schemi di conservazione dei dati sono compatibili con i diritti fondamentali europei.

"L’attuale proposta della Commissione sul PNR è priva ancora di solide salvaguardie in merito alla protezione dei dati e ad altre disposizioni sui diritti fondamentali. Il Consiglio, pertanto, deve compiere progressi significativi sulla riforma della protezione dei dati, in particolare sulla proposta di direttiva sulla protezione dei dati nel settore della cooperazione giudiziaria e tra forze dell’ordine.

“Abbiamo inoltre resi dubbi sulla necessità e la proporzionalità di un sistema europeo come questo PNR. Se il Consiglio vuole un sistema del genere, deve dimostrare al di là di ogni dubbio che questa proposta è pienamente in linea con la Carta Ue. L’onere della prova spetta adesso agli Stati membri”.

Il vicepresidente S&D Jörg Leichtfried dichiara:

 “La conservazione di massa e indiscriminata dei dati senza alcun sospetto concreto non rende l’Europa più sicura. L’attuale database è alimentato dal populismo piuttosto che da questioni di merito. Il successo nella lotta al crimine non deve essere basato sulla restrizione delle libertà civile e della protezione dei dati. Inoltre, raccogliere, immagazzinare e gestire un volume di dati così ampio potrebbe risolversi solo in un impiego eccessivo di risorse che potrebbero essere usate con più efficaci per altri fini.

"Noi Socialisti e Democratici non ci lanceremo in una decisione che ha potenziali conseguenze negative per le libertà civili dei cittadini Ue e che rischia di essere smantellata dalla Corte europea”.

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