I tempi di permacrisi richiedono soluzioni permanenti per far fronte alle importanti sfide sociali, economiche, climatiche e di sicurezza. Una di queste deve essere uno strumento di investimento permanente per stimolare una transizione verde e digitale socialmente giusta e a prova di austerità, esortano i Socialisti e Democratici mentre il Parlamento europeo adotta oggi le sue relazioni annuali sul semestre europeo.

I S&D sono lieti di aver discusso oggi queste priorità chiave con il commissario europeo per il lavoro e i diritti sociali Nicolas Schmit, che incarna la nostra lotta comune per la giustizia sociale e la prosperità.

Il semestre europeo, introdotto nel 2010 come risposta alla crisi finanziaria, è un ciclo di coordinamento delle politiche fiscali, economiche, del lavoro e sociali all’interno dell’UE. Il suo scopo è quello di coordinare e seguire da vicino le politiche degli Stati membri dell’UE per evitare crisi simili in futuro.

Il Parlamento europeo presenta tradizionalmente le sue posizioni su questo processo prima che la Commissione europea adotti raccomandazioni specifiche per paese agli Stati membri dell’UE, in merito alle loro politiche fiscali, economiche, del lavoro e sociali. Il Parlamento adotta due relazioni distinte, una sugli aspetti economici e l’altra su quelli occupazionali.

René Repasi, relatore del Parlamento europeo sugli aspetti economici del semestre europeo:

“Investimenti pubblici e privati consistenti sono essenziali per una crescita socialmente inclusiva e sostenibile, fondamentale per la futura resilienza dell’UE. I progressisti hanno fatto pressione affinché questo messaggio venisse messo in evidenza nella relazione. Purtroppo, le forze conservatrici hanno bloccato qualsiasi riferimento a uno strumento europeo permanente per garantire questi investimenti tanto necessari. Continueremo a lottare per questo strumento di investimento permanente.

Sullo sfondo dell’imminente riforma delle norme fiscali dell’UE, il semestre europeo diventa ancora più rilevante per rafforzare la dimensione sociale del quadro di governance economica europea e il ruolo del Parlamento europeo nel chiedere conto alla Commissione europea delle sue richieste politiche inviate agli Stati membri nel contesto di questo processo.”

Lina Gálvez Muñoz, negoziatrice S&D sugli aspetti occupazionali del semestre europeo:

“Per i progressisti, la linea guida fondamentale in questo processo rimane quella che i principi del Pilastro europeo dei diritti sociali e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile devono essere la bussola che guida le riforme e gli investimenti. La giustizia sociale deve avere la stessa importanza delle priorità economiche e ambientali. Questo è l’unico modo per migliorare il benessere di tutti gli europei, riducendo al contempo le disuguaglianze.”

“Oltre a tutto ciò che è stato menzionato finora, abbiamo una lunga lista di altre richieste a sostegno della giustizia sociale che viene minata dalle forze conservatrici in questo processo. Chiediamo misure concrete per garantire alloggi dignitosi e a prezzi accessibili per tutti, più posti di lavoro di qualità e una contrattazione collettiva più forte. Vogliamo assicurarci che i fondi europei siano disponibili solo se vengono rispettati i diritti sociali e del lavoro. Chiediamo un sistema fiscale più equo e progressista che pesi più sul capitale che sul lavoro, riduca le disuguaglianze e finanzi la transizione ecologica e sociale.”

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