Oggi, gli eurodeputati S&D hanno accolto con favore la revisione delle norme sul distacco dei lavoratori – quei lavoratori impiegati in un Paese dell’Ue ma inviati a lavorare temporaneamente in un altro Paese – considerandolo un buon inizio per assicurare condizioni più giuste sul mercato del lavoro.

Maria João Rodrigues, vicepresidente S&D responsabile per gli affari economici e sociali, ha detto:

“I Socialisti e Democratici si sono battuti duramente per una revisione delle norme sul distacco dei lavoratori, in seguito alle prove di abusi e aggiramenti degli accordi salariali e degli standard sociali. Questa era una delle condizioni da noi fissate per approvare la Commissione Juncker.

“Manterremo i nostri sforzi nel processo legislativo, per prevenire lo sfruttamento dei lavoratori e assicurare la concorrenza leale nel mercato unico”.

L’eurodeputata Jutta Steinruck, portavoce S&D per il lavoro e gli affari sociali, ha aggiunto:

“È positivo vedere che la Commissione abbia finalmente riconosciuto che c’è un problema fondamentale con la direttiva sul distacco dei lavoratori, e non soltanto con il suo rafforzamento. Grazie alle nostre pressioni e all’intervento dei sindacati nel fine settimana, la proposta della Commissione è stata notevolmente migliorata all’ultimo minuto. È sorprendente però che il presidente della Commissione Juncker, che vuole essere il ‘presidente del dialogo sociale’, non abbia coinvolto partner sociali sin dalle fasi iniziali su una proposta così importante.

“Accogliamo con favore l’introduzione di un limite temporale per il distacco dei lavoratori, ma i 24 mesi proposti non sono realistici. La durata media del distacco è di quattro mesi, quindi il limite andrebbe abbassato. Inoltre, occorre affrontare anche altri problemi fondamentali legati al distacco, come il costante scambio di lavoratori distaccati e le ‘società di comodo’.

“Il principio della parità di retribuzione per uguali mansioni sullo stesso posto di lavoro per noi non è negoziabile e deve applicarsi a tutti i lavoratori, compresi quelli distaccati. Allo stesso tempo va sottolineato che le disposizioni della direttiva sul distacco dei lavoratori sono disposizioni minime. Agli Stati membri deve essere concesso di applicare condizioni più stringenti per proteggere i lavoratori”.

L’eurodeputata Agnes Jongerius ha aggiunto:

“È un segnale positivo il fatto che il presidente della Commissione Juncker abbia finalmente riconosciuto ciò che noi Socialisti e Democratici ripetiamo da anni: dobbiamo garantire l’equa prestazione di servizi, basati sulla parità di retribuzione per uguali mansioni sullo stesso posto di lavoro.

“In un’unione di 28 diversi mercati del lavoro, la solidarietà può prevalere se i lavoratori sono protetti e le aziende giocano alla pari.

“È positivo vedere che la Commissione suggerisce una retribuzione equa per i lavoratori distaccati in catene di subappalto e per i lavoratori distaccati assunti attraverso agenzie per l’impiego private.

“Questo non risolve però le sfide serie relative alle differenze dei contributi sociali. Per questo motivo noi Socialisti e Democratici quest’anno attendiamo con interesse una proposta ambiziosa da parte della Commissione sul coordinamento della previdenza sociale.

Eurodeputati coinvolti
Capo delegazione
Coordinatrice
Paesi Bassi