I Socialisti e Democratici hanno chiesto alla Commissione di attivare il nuovo meccanismo di condizionalità sul bilancio e compiere progressi nelle procedure contro gli stati che non rispettano lo Stato di Diritto senza ulteriori esitazioni. Nella sessione plenaria di oggi nell’aula di Strasburgo, i membri del Parlamento hanno dibattuto sul meccanismo Ue che rende il rispetto dello Stato di Diritto una condizione imprescindibile per le autorità locali e nazionali, per avere accesso ai fondi Ue. Il Gruppo S&D ha rammentato alla Commissione europea il suo ruolo di garante dei trattati, che implica assicurarsi che tutti i governi Ue applichino la legge europea. Lo Stato di Diritto è una delle fondamenta su cui è stata eretta l’Unione europea e il Gruppo S&D crede sia giunto il momento di attivare il meccanismo sullo Stato di Diritto e applicare le condizionalità in vigore dal 1° gennaio 2021.

Eider Gardiazabal, eurodeputata S&D e portavoce del Gruppo in materia di bilancio, ha dichiarato:

“Durante la sessione plenaria di Marzo, quest’Assemblea aveva avvertito la Commissione europea dei rischi legati a un ritardo nell’implementazione del meccanismo sullo Stato di Diritto. Non vogliamo trovarci nuovamente nella situazione di stallo in cui ci siamo trovati nel caso dell’applicazione dell’articolo 7, la procedura contemplata nei trattati che prevede la sospensione di alcuni diritti degli stati membri. Abbiamo lavorato sodo per avere a disposizione e in vigore questo strumento di condizionalità sullo Stato di Diritto, ed è per questo che continueremo a spingere per una sua applicazione prima possibile”.

Birgit Sippel, eurodeputata e portavoce S&D per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, ha dichiarato:

“Il rispetto della democrazia e dello Stato di Diritto sono principi che riflettono chi siamo come socialdemocratici, ma sono anche le basi sulle quali si fonda l’Unione europea. Dobbiamo difenderli senza ma e senza se. L’Ue ha diversi strumenti per proteggere lo Stato di Diritto e noi dobbiamo usarli, senza alcuna esitazione. Dal 1° gennaio 2021, il meccanismo di condizionalità sullo Stato di Diritto è stato approntato per proteggere i soldi dei contribuenti dalla volontà degli autocrati di erodere gli standard democratici e i valori Ue. Ciò nonostante, la Commissione sembra riluttante ad andare fino in fondo nell’utilizzo degli strumenti di cui dispone nei confronti di coloro che si sentono al di sopra della legge Ue. Per non accumulare altro ritardo, non abbiamo altra scelta se non intraprendere azioni legali contro l’incapacità di agire della Commissione. Se la prospettiva di un’azione legale in conformità all’articolo 265, non fosse sufficiente a indurre la Commissione a compiere dei passi avanti nelle procedure d’applicazione del meccanismo di condizionalità, noi siamo disposti e c’impegnano a intraprendere quest’azione legale: ci spingeremo fin dove sarà necessario per proteggere i valori e i diritti dell’Ue e l’Unione nel complesso”.

Isabel García Munoz, eurodeputata e vicepresidente S&D della commissione parlamentare sul controllo di bilancio, ha aggiunto:

“Il bilancio europeo deve essere implementato seguendo criteri di efficacia ed efficienza della gestione finanziaria, ma questo comporta anche il rispetto dei principi su cui la nostra Unione si fonda e, in particolare, dello Stato di Diritto. Siamo molto in apprensione per la situazione di cui siamo testimoni in alcuni stati membri, dove lo Stato di Diritto si sta deteriorando drasticamente. Non possiamo mettere in discussione la ripresa europea a causa di un utilizzo scorretto dei fondi. Io credo che la Commissione reagirà nel modo giusto a questo campanello d’allarme e che presto vedremo linee guida sulle quali ha insistito molto, per l’applicazione della normativa delle condizionalità. Soprattutto però, poniamo l’accento sul fatto che la violazione dello Stato di Diritto ha un impatto sul bilancio e chiediamo che gli attacchi alle libertà e ai diritti dei cittadini finiscano e siano oggetto d’inchiesta”.

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