Questa settimana, il Parlamento europeo ha terminato il lavoro tecnico per l’introduzione di nuove risorse proprie dell’Unione, che contribuiranno al finanziamento dei 1800 miliardi di euro del piano per la ripresa. Queste risorse proverranno da una tassa sugli imballaggi in plastica non riciclabili e da un’imposta sul valore aggiunto (IVA), e garantiranno che il conto per la ripresa non sia a carico dei cittadini europei.

Il Gruppo S&D chiede ai parlamenti nazionali di ratificare senza ulteriori ritardi l’accordo sulle risorse proprie dell’Ue. La Commissione europea potrà poi procedere con il piano di raccolta di denaro a prestito sui mercati per assistere gli stati membri nella ripresa.

Elisabetta Gualmini, eurodeputata e negoziatrice S&D su questo tema, ha dichiarato:

“Ora i parlamenti nazionali devono accelerare le procedure di ratifica della Decisione sulle risorse proprie Ue, dato che dieci stati non hanno ancora concluso questa procedura essenziale. Dobbiamo sottolineare ancora una volta che la modifica del tetto delle risorse proprie Ue, consegnerà alla Commissione europea la capacità finanziaria per creare debito comune Ue e finanziare i 750 milioni di euro dello strumento di ripresa Next Generation EU. Non c’è quindi tempo per ulteriori rinvii o ritardi: i nostri cittadini, le imprese e le regioni hanno bisogno immediato dei fondi Ue, di risorse e investimenti per una società più verde, più digitale e più resiliente”.

Eider Gardiazabal, eurodeputata e portavoce S&D in materia di bilancio, ha commentato:

“Ci siamo battuti duramente per avere un bilancio pluriennale adeguato ed essere in grado di finanziare il piano di ripresa di cui i cittadini hanno disperato bisogno, e non possiamo mollare adesso. Col voto di oggi, siamo a un passo dal chiudere il cerchio. Siamo alla vigilia di un momento storico, il momento in cui l’Unione europea disporrà dei mezzi propri necessari a finanziare la ripresa e il proprio futuro. L’implementazione del pacchetto di risorse proprie Ue ora è cruciale per garantire che tutti gli stati membri, tutti gli europei, abbiano accesso al tanto atteso Dispositivo di ripresa e resilienza”.

Eurodeputati coinvolti
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Italia
Coordinatrice
Spagna
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