Il Gruppo S&D chiede che la Commissione riscriva le regole Schengen per invertire una tendenza al controllo delle frontiere che si sta traducendo nella norma.

Nella proposta di revisione del meccanismo di valutazione di Schengen, attesa oggi in giornata, desideriamo che si stabilisca un cronoprogramma preciso di riforma del Codice frontiere Schengen nel corso di quest’anno. Dopo un anno d’incertezza alle frontiere, gli europarlamentari Socialisti e Democratici chiedono proposte per nuove regole pensate appositamente per le emergenze sanitarie, che in futuro garantiscano una reazione giusta e proporzionata alle frontiere degli stati membri.

La settimana scorsa, la commissione libertà civili, giustizia e affari interni, ha chiesto la riforma di Schengen nel testo della relazione annuale confezionata da Tanja Fajon, eurodeputata del Gruppo S&D. Il documento punta il dito contro i controlli illegali delle frontiere già in essere dal 2015 e sottolinea l’incapacità della Commissione a intraprendere adeguate iniziative legali contro gli stati membri coinvolti.

Il Gruppo S&D chiede anche che Bulgaria e Romania siano integrate a pieno titolo nell’area Schengen.

Tanja Fajon, eurodeputata S&D e presidente del Gruppo di monitoraggio Schengen, ha dichiarato:

“Schengen è sotto minaccia da anni e il COVID ha peggiorato la situazione. I controlli alle frontiere interne sono diventati la norma, una consuetudine che va a scapito del diritto di libero movimento delle persone e senza che ciò abbia comportato sanzioni o conseguenze per i governi che non hanno reagito in modo corretto e proporzionato alla pandemia.

“L’impegno e le lotte per Schengen risalgono a tempi ben più addietro della pandemia. Ci aspettiamo che la Commissione proponga una revisione del Meccanismo di monitoraggio e valutazione di Schengen che porti un cambiamento sostanziale. I confini esterni dell’Unione europea sono comuni e per questo il Parlamento europeo dovrebbe essere sullo stesso piano del Consiglio, in qualità di co-legislatore nella revisione delle norme. Per ripristinare la libertà di movimento attraverso una valutazione efficace, chiediamo una relazione con cadenza regolare sullo stato di Schengen, ispezioni a sorpresa da parte della Commissione per valutare la situazione sul campo e dei piani d’azione dei governi per risolvere i problemi. Le regole sembrano essersi guastate e l’inerzia attuale non può continuare; pertanto ci attendiamo che la Commissione porti in tribunale i governi Ue che applichino restrizioni sproporzionate o inutili della libertà di movimento.

“La riforma è urgente. Desideriamo vedere le richieste del Parlamento fedelmente riflesse nelle nuove proposte della Commissione e soluzioni concrete per porre fine a un controllo delle frontiere che alcuni stati membri si ostinano ad applicare”.

Contatto/i stampa S&D