Alla vigilia della Giornata mondiale per la fauna selvatica, promossa dall’Onu, il Parlamento europeo ha adottato oggi una relazione su come la politica commerciale dell’Ue possa lottare contro il traffico di animali selvatici e preservare la biodiversità. Il traffico di animali selvatici è un’attività criminale che genera enormi profitti, con un giro di affari stimato intorno ai 20 miliardi annui. L’Ue è in prima linea nel contrasto al bracconaggio e al traffico di specie protette sia dal lato della domanda che da quello dell’offerta.

David Martin, eurodeputato S&D e relatore ombra, dichiara:

“L’Ue non è solo una destinazione importante per i prodotti illegali legati alla fauna selvatica ma anche un luogo di transito. L’Ue deve fare di più per fermare questo vergognoso commercio che minaccia specie a rischio estinzioni e fragili ecosistemi.

“Per prima cosa, il crimine contro la fauna selvatica deve essere contrastato nel quadro delle politiche commerciali esterne dell’Ue. Gli accordi di libero scambio sono un’opportunità per rafforzare le regole internazionali in merito. E’ all’interno di  questi accordi che si possono prendere degli impegni per sviluppare capitoli ambiziosi su commercio e sviluppo sostenibile. Nei recenti negoziati per un accordo commerciale Ue-Vietnam si è prestata molta attenzione alla sostenibilità delle specie selvatiche e, sotto tale aspetto, questo accordo potrebbe essere un modello per i futuri negoziati commerciali.

“In secondo luogo, le misure Ue esistenti devono essere attuate con efficacia, specialmente a livello degli Stati membri. Tutti i paesi Ue devono assumersi le proprie responsabilità”.