“Se le regole si fanno a Bruxelles valgono per tutti. La reazione scomposta del ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schauble e del capogruppo Ppe Manfred Weber alla nuova impostazione economica della Commissione per la politica espansiva dimostra che l'Europa sta veramente cambiando verso”. Lo ha dichiarato la capodelegazione degli eurodeputati Pd, Patrizia Toia.
 “Schauble – ha spiegato - sostiene che la Germania investe abbastanza e che il surplus commerciale in eccesso di Berlino è colpa della politica monetaria espansiva della Bce. Ma se la Germana investisse a sufficienza il surplus non sarebbe in eccesso e se è oltre il 6% da otto anni di fila non si può dare la colpa alle politiche espansive di Mario Draghi iniziate quattro anni fa. Inoltre a Weber bisogna ricordare che noi accettiamo e concordiamo sulla necessità che la Commissione controlli i bilanci dei Paesi membri, infatti l'Italia ha scelto responsabilmente la strada della modifica delle regole sull'austerità, non quella del “non rispetto”, praticata da altri Stati membri. Queste stesse regole però impongono alla Commissione di controllare e sanzionare gli squilibri macroeconomici come il surplus eccessivo tedesco. La Germania ha difficoltà ad accettare di essere in difetto, ma Schauble e Weber se ne devono fare una ragione: le regole si fanno a Bruxelles non a Berlino”.

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